Il giovane aveva fatto perdere le sue tracce a Zibido San Giacomo. Il corpo è riaffiorato all’altezza di Casarile.
Milano – E’ stato trovato, purtroppo morto, Gino Panaiia, il 25enne scomparso la notte del 31 ottobre senza lasciar traccia da Zibido San Giacomo, alle porte di Milano, dopo una serata aver trascorso in un locale, insieme agli amici, la serata di Halloween. Il corpo del ragazzo è riaffiorato oggi, 7 novembre, dalle acque lungo l’Alzaia Naviglio Pavese, poco dopo il comune di Casarile, alle porte di Milano.
La famiglia, che abita nel quartiere Barona di Milano, si era subito rivolta all’associazione Penelope Lombardia, che offre assistenza ai parenti delle persone scomparse, per diffondere un appello. A quanto avevano detto, il 25enne non aveva problemi di salute, affettivi o di depressione e non riusciva a spiegarsi la sua sparizione. La fidanzata, che vive a Zibido San Giacomo, ha riferito di aver chiamato Gino subito dopo che lui era partito alla guida del suo scooter: “Mi ha detto che era nelle campagne, gli ho chiesto di mandarmi la posizione ma non ha più risposto”. Così come non ha risposto alle altre decine di telefonate che la giovane dice di avergli fatto nelle ore seguenti. Ora, a una settimana dalla scomparsa, la tragica scoperta.
Lo scooter che il giovane guidava la sera della scomparsa, un Piaggio Liberty 150 grigio targato DJ92588, era stato trovato domenica a Zibido ai margini di un campo: aveva il frontalino quasi divelto, ma nessun altro grosso segno di incidente. Una ventina di metri più in là i carabinieri avevano trovato anche il suo casco nell’erba mentre il giubbotto e una sola scarpa erano stati recuperati a circa mezzo Km di distanza, lungo la strada che porta all’ingresso della cascina Casiglio.
Sempre nel pomeriggio di domenica i vigili del fuoco avevano fatto svuotare una vasca di acqua e liquami nei pressi del campo, ma del corpo del ragazzo nessuna traccia. Anche il cellulare del ragazzo risultava spento e irraggiungibile. Poco più in là era stato trovato, nascosto nella vegetazione, un borsone contenente 20 chili di eroina, ma non è chiaro se sia da ricollegare o meno alla vicenda, su cui indagano i carabinieri.