Il nuovo processo fissato dopo che la Cassazione lo scorso ottobre ha annullato le assoluzioni per Cortese, Improta e altri tre poliziotti.
Firenze – Si terrà il prossimo 3 dicembre l’Appello Bis del processo sull’espulsione di Alma Shalabayeva – moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov – e di sua figlia Alua avvenuta a Roma nel 2013. Il processo, che arriva dopo il rinvio dalla Cassazione che ha annullato le assoluzioni dei ‘superpoliziotti’ Renato Cortese, Maurizio Improta con Francesco Stampacchia, Luca Armeni e Vincenzo Tramma, avrà luogo davanti alla Corte di Appello di Firenze.
Lo scorso 19 ottobre i giudici della Quinta Sezione Penale della Cassazione hanno accolto il ricorso della procura generale di Perugia come sollecitato dalla procura generale della Cassazione che aveva chiesto di annullare con rinvio la sentenza pronunciata il 9 giugno 2022 quando il collegio, presieduto da Paolo Micheli, aveva assolto tutti gli imputati ”perché il fatto non sussiste” dall’accusa di sequestro di persona, ribaltando il verdetto di primo grado.
”L’impasse logico in cui è caduta la sentenza” pronunciata dalla Corte di Appello, secondo i supremi giudici ”è stato quello, una volta ritenuta l‘inattendibilità delle deposizioni testimoniali della Shalabayeva, dei suoi familiari e conviventi, nonché dei suoi legali, di ritenere, in tal modo, definitivamente confutata la tesi accusatoria accolta dal primo Giudice; in realtà – secondo quanto riportato nelle motivazioni dei giudici della Cassazione – la sentenza impugnata non è riuscita in alcun modo a spiegare in che modo la scelta difensiva della Shalabayeva di non ammettere la sua reale identità abbia determinato le anomalie oggettivamente emerse nella gestione della vicenda, tra le righe della motivazione ammesse anche dalla Corte di merito, posto che ben chiara, sin dall’inizio delle operazioni era l’identità della donna”.