L’operazione Capolinea della Polizia di Stato ha condotto all’arresto di 9 individui, che avevano trasformato le case popolari torinesi del quartiere San Paolo in vere e proprie piazze di spaccio presidiate con armi da fuoco.
Torino – All’esito di una complessa attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, volta al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino nei confronti di 9 indagati, gravemente indiziati della violazione degli art. 73 e 74 del D.P.R. 309/90.
L’esecuzione dei provvedimenti è stata effettuata dalla Squadra Mobile della Questura di Torino, con il concorso del personale del Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta e del locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.
L’attività investigativa aveva tratto avvio da una precedente indagine condotta dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento di Polizia Ferroviaria, a seguito del suicidio di un giovane avvenuto nel giugno 2021; i conseguenti accertamenti avevano portato alla luce un fiorente traffico di sostanze stupefacenti posto in essere in una ben definita area territoriale del quartiere San Paolo di Torino.
Secondo l’ipotesi d’accusa, gli elementi raccolti dagli investigatori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile appaiono idonei a configurare gravi indizi di esistenza di una struttura associativa, della quale avrebbero fatto parte gli odierni arrestati, dei quali sarebbero stati delineati gli specifici ruoli ricoperti (promotori, addetti alla vendita o “sentinelle”).
Gli indagati, in base agli elementi indiziari raccolti, avrebbero provveduto all’approvvigionamento, allo stoccaggio, allo smistamento ed infine alla vendita al dettaglio delle sostanze stupefacenti, operando all’interno del complesso di case di edilizia popolare ubicate in questo c.so Racconigi 25, del quale avevano acquisito il totale controllo, trasformandolo in una vera e propria “piazza di spaccio”.
Nel corso delle investigazioni, protrattesi per circa sei mesi, gli investigatori effettuavano l’arresto in flagranza di 7 persone, responsabili a vario titolo della violazione della normativa sugli stupefacenti e sulle armi, sequestrando oltre 30 chilogrammi di hashish, 250 grammi di cocaina e 200 grammi di marijuana, nonché due pistole Beretta cal. 22 ed un fucile Jager dello stesso calibro.
Proprio il sequestro delle armi, secondo l’ipotesi dell’accusa, consentirebbe di affermare il notevole spessore criminale del gruppo investigato, che non esitava ad intimidire i clienti che non provvedevano al pagamento delle forniture o gli stessi sodali che non rispettavano le direttive dei vertici dell’organizzazione.
Il procedimento penale attualmente versa nella fase delle indagini preliminari e vige pertanto la presunzione di non colpevolezza, a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva.