Disposto un nuovo processo per Franco, Anna Maria e Marco Mottola. Sotto esame le omissioni della Corte d’Appello e la gestione delle prove.
Roma – La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione emessa in Appello nei confronti dei tre imputati per l’omicidio di Serena Mollicone, la studentessa diciottenne trovata morta nel 2001 ad Arce, in provincia di Frosinone. Si tratta di Franco Mottola, ex comandante dei carabinieri della locale stazione, della moglie Anna Maria e del figlio Marco, accusati di concorso nell’omicidio. Secondo quanto riportano le motivazioni della Suprema Corte, la sentenza di assoluzione presenta “passaggi motivazionali talmente contraddittori da risultare incomprensibili”, tanto da richiedere un nuovo processo d’Appello.
Cassazione: “Ricostruzione plausibile, ma indizi ritenuti insufficienti senza spiegazioni”
La Cassazione contesta duramente il lavoro della Corte d’Assise d’Appello di Roma, accusata di aver aderito in modo acritico alla sentenza di primo grado della Corte d’Assise di Cassino, senza svolgere un autonomo approfondimento. Pur richiamando le contraddizioni già evidenziate nel primo processo sulla morte di Serena Mollicone, i giudici d’appello hanno ritenuto insufficienti gli indizi senza però offrire una ricostruzione alternativa dei fatti.
“Se è vero che il giudice può condannare solo se l’imputato è colpevole oltre ogni ragionevole dubbio – scrive la Suprema Corte – è altrettanto vero che non può esimersi dal tentare di ricomporre le incertezze in un quadro coerente. Solo se permangono dubbi ha il dovere di assolvere”.
Ma secondo i giudici della Cassazione, questo “passaggio logico-giuridico fondamentale” è del tutto mancato. La Corte d’appello si sarebbe limitata a elencare le incongruenze, senza affrontare l’analisi complessiva richiesta in casi così complessi.
Verso un nuovo processo d’Appello per il caso Serena Mollicone
Con l’annullamento della sentenza, il caso Serena Mollicone torna in aula. Il nuovo processo d’appello potrebbe anche riaprire la valutazione di testimonianze chiave come quella del brigadiere Santino Tuzi, morto suicida nel 2008 dopo aver riferito che Serena era stata vista in caserma il giorno della scomparsa. Potrebbe essere inoltre ammessa per la prima volta la testimonianza del collega Terzigni, che avrebbe raccolto informalmente le confidenze di Tuzi, ma che non verbalizzò l’interrogatorio.
Serena Mollicone, una verità ancora tutta da scrivere
Il caso Serena Mollicone, tra i più controversi e dolorosi della cronaca italiana, si riapre dopo oltre 20 anni di inchieste, archiviazioni, riaperture e colpi di scena. L’annullamento dell’assoluzione rappresenta una svolta decisiva: ora spetterà alla nuova Corte d’Appello cercare di ricostruire una verità credibile e coerente, all’altezza della memoria di Serena e delle attese di giustizia della sua famiglia.