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apparecchi da gioco irregolari il giornale popolare

Sequestrati apparecchi da gioco fuorilegge

Dentro il bar le slot machine erano difformi alla vigente normativa: sequestrate. In arrivo pioggia di multe per i gestori.

Lucca – I funzionari ADM dell’ufficio dei Monopoli per la Toscana congiuntamente ai militari della Guardia di finanza, a seguito della preventiva condivisione di elementi informativi circa la presenza di apparecchi non regolari, si sono recati presso un esercizio commerciale, sito nel territorio di Altopascio (LU), per effettuare i controlli previsti sugli apparecchi da gioco.

Nell’esercizio in questione, che svolge attività di bar, provvisto delle autorizzazioni di cui all’art. 86 del R.D. 18/06/1931, erano presenti n. 4 apparecchi da intrattenimento di cui all’art. 110 TULPS comma 6/a, comunemente chiamati “SLOT” e regolarmente autorizzati e n. 4 apparecchi non regolari, di cui n. 3 PC collegati a siti di gioco online e n. 1 apparecchio non conforme alle regole tecniche e non collegato alla rete dell’Agenzia, che, invece, sono stati posti sotto sequestro cautelare amministrativo in quanto non conformi e privi dei titoli autorizzatori.

Le apparecchiature sequestrate

Dopo l’apposizione dei sigilli da parte dei funzionari e dei militari, gli apparecchi illegali sono stati trasferiti in custodia giudiziale presso la sede ADM di Lucca dove saranno sottoposti a ulteriori controlli e analisi anche da parte dei tecnici della Sogei, partner tecnologico di ADM. In relazione al resoconto dell’analisi tecnica che sarà effettuata, l’Ufficio dei Monopoli provvederà alla contestazione delle violazioni previste dalla Legge Balduzzi e dell’art. 110, comma 9, lett. f-quater del T.U.L.P.S., nonché all’erogazione delle relative sanzioni
amministrative. Parallelamente, il Gruppo delle Fiamme gialle provvederà a segnalare agli Uffici
finanziari gli importi illecitamente incassati per essere sottoposti a tassazione. Il titolare della licenza e il proprietario degli apparecchi risultati non conformi alle disposizioni di legge rischiano una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 50.000 euro per ciascun apparecchio.

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