«10% testardo, 20% perfido, 70% vendicativo, 100% pazzo»: così si descriveva Daniele Bordicchia, il 28enne che ha ucciso la moglie Eliza prima di togliersi la vita. Sul delitto l’ombra della gelosia.
Gualdo Tadino (PG) – “Se mi rispetti io ti rispetto, altrimenti ti cancello dalla faccia della terra”. Si presentava così su Facebook Daniele Bordicchia, la 28enne ex guardia giurata che ha ucciso con un colpo di pistola la moglie Eliza Stefania Peru, 29 anni. Una frase inserita nelle citazioni preferite, mentre sul profilo caratteriale si descriveva «10% testardo, 20% perfido, 70% vendicativo, 100% pazzo». La tragedia, il primo omicidio-suicidio e anche primo femminicidio dell’anno, si è consumata nei giorni scorsi a Gaifana, frazione di Gualdo Tadino, in Umbria.
A trovare i corpi sono stati i genitori di lui, che si sono recati a casa della coppia, in via degli Ulivi, per portare a spasso i cani. Una scena terribile, quella che si è presentava davanti ai loro occhi. Elisa giaceva sul divano di casa, colpita da Daniele non al culmine di una lite, ma nel sonno, come indicherebbero i rilievi dei carabinieri e del medico legale: un colpo solo, sparato con la pistola d’ordinanza, una Glock 17 calibro 9. Lui invece era riverso in camera da letto, dove dopo aver ucciso la moglie si è rifugiato per togliersi la vita con la stessa arma.
Un dramma che ha sconvolto la comunità, perché la coppia di sposini era ben conosciuta e stimata da tutti. Eliza Stefania, di origini romene ma cittadina italiana, lavorava come operatrice socio-sanitaria presso l’Istituto Serafico di Assisi, dedicando la sua vita alla cura di bambini disabili. “Dedita al lavoro e ai suoi ragazzi, sempre sorridente e determinata” in tutto ciò che faceva, scrive la struttura sui social.
Lo scorso maggio, dopo diversi anni di fidanzamento, aveva coronato il sogno di indossare l’abito bianco e sposare Daniele, guardia giurata per una ditta di vigilanza. Sui social c’erano le foto del giorno del loro matrimonio, in cui apparivano felici e raggianti.
Ma qualcosa, in quel rapporto, da qualche tempo non funzionava più come prima. I vicini della piccola comunità di Gaifana hanno riferito di non aver mai sentito litigi tra i due, ma la tensione era evidente agli occhi di chi li conosceva più da vicino. Un’amica della coppia ha riferito che lui di recente aveva cambiato lavoro, di notte non c’era mai e per questo era molto geloso. Parenti e amici, ascoltati dagli inquirenti, hanno riferito di dissidi coniugali cresciuti nelle ultime settimane. Nulla però che facesse presagire una tragedia del genere.
Secondo le ipotesi degli investigatori, Daniele avrebbe trovato messaggi sul telefono della moglie che lo avrebbero portato a pianificare l’omicidio. Un movente radicato nella gelosia e nell’incapacità di accettare un rapporto che, probabilmente per questo, si stava via via deteriorando. In casa è stata trovata l’arma del delitto, ma nessun biglietto che spieghi i motivi del gesto. Toccherà agli inquirenti indagare per stabilire l’esatta tempistica e le modalità della tragedia, mentre il medico legale, che effettuerà l’autopsia sui corpi, dovrà fornire i dettagli sulle circostanze della morte. Gli elementi finora emersi, e in particolare la concreta possibilità che Eliza stesse dormendo quando è stata uccisa, farebbero comunque pensare alla premeditazione.
Il femminicidio di Eliza è il primo del 2025, ma è parte di una piaga ben più ampia. In Umbria, nel 2024, si erano registrati due femminicidi: quello di Maristella Paffarini e della figlia, uccise a Fratticiola Selvatica dal padre Erigo Scoccia. Secondo i dati dell’anno giudiziario 2023-2024, i reati legati al “codice rosso” sono raddoppiati rispetto all’anno precedente, passando da 743 a 1200. Di questi, ben 136 casi sono arrivati in corte d’appello per maltrattamenti, stalking e violenza sessuale contro donne. Numeri che fanno riflettere e che richiamano ancora una volta l’attenzione sulla necessità di affrontare con urgenza il problema della violenza di genere, un flagello che a onta di leggi più severe e dell’adozioni di meccanismi di protezione, continua purtroppo a crescere.