Arrestato un 44enne per produzione e detenzione ai fini di spaccio di cannabinoidi. Scovati 460 kg di infiorescenze.
Verona – La Polizia, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale, ha arrestato in flagranza di reato un veronese, classe 1981, per produzione e detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo di cannabinoidi. L’attività di indagine è stata avviata dai poliziotti della sezione antidroga della Squadra Mobile scaligera lo scorso mese di giugno quando, nell’ambito dei servizi di contrasto al traffico di stupefacenti, è stata acquisita l’informazione dell’esistenza di una grossa piantagione di cannabis in zona Montorio.
Individuato il campo interessato dall’illecita coltivazione, è stata avviata un’assidua attività di monitoraggio, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, che ha consentito di individuare il coltivatore e di seguire l’intera fase vegetativa della piantagione: dall’impianto di circa un migliaio di piantine di cannabis, alla loro crescita, fino alla comparsa del germoglio delle infiorescenze, nonché alla successiva potatura con essiccamento presso il luogo di stoccaggio, ovvero un capannone industriale ubicato in città.
La Procura della Repubblica, sulla base delle risultanze investigative, ha emesso un decreto di perquisizione a carico del coltivatore veronese, eseguito dagli agenti della sezione antidroga con l’ausilio del personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, che ha consentito di rinvenire all’interno del capannone un ingente quantitativo di infiorescenze di marijuana in fase di essicazione, collocate su apposite reti in plastica, che avrebbero prodotto circa 250 kg. di sostanza stupefacente.
Inoltre, celati in uno stanzino ricavato all’interno del capannone, sono stati rinvenuti numerosi scatoloni contenenti un quantitativo di infiorescenze già essiccate e confezionate, pronte per la commercializzazione sul mercato illecito, del peso complessivo di circa 160 kg. lordi. Sul campo sono state trovate poi, ancora impiantate, 22 piantine di cannabis, residuo dell’intera coltivazione.
La successiva perquisizione presso un’immobile nella titolarità dell’indagato ha portato, poi, al sequestro di decine di chili di infiorescenze di marjuana pronte per la vendita sul mercato illegale. L’abitazione si è poi rivelata essere un vero e proprio laboratorio per la produzione di hashish in quanto, al suo interno, sono stati rinvenuti diversi macchinari ed attrezzature, quali un’apposita lavatrice utilizzata per la raffinazione della materia prima, una piastra utilizzata per la cottura finale dell’hashish, bilancini elettronici di precisione di varie pesature, nonché un macchinario per il confezionamento sottovuoto dello stupefacente, con annesse centinaia di bustine di plastica trasparenti di varie dimensioni utilizzate per la suddivisione al dettaglio.
Nelle pertinenze dell’abitazione, sono stati trovati anche due barili di grosse dimensioni contenenti infiorescenze già essiccate e triturate, per un totale di circa 50 kg lordi, pronte per la successiva modificazione e trasformazione in prodotto stupefacente di tipo hashish, e un panetto di hashish del peso di 500 gr. circa.
Infine, sempre presso il laboratorio, sono stati sottoposti a sequestro una decina di chili di semi di canapa, conservati in buste e destinati alle successive coltivazioni, oltre a decine di fusti contenenti fertilizzanti di vario tipo. Il quarantaquattrenne veronese si trova ora in carcere. Si precisa che la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.