Scomparsa del piccolo Émile Soleil in Francia: arrestati i nonni e gli zii

Svolta clamorosa nelle indagini sulla morte del bambino di due anni sparito l’8 luglio 2023 a Haut Vernet. I resti vennero ritrovati nel marzo 2024.

Clamorosa svolta nelle indagini per la morte di Émile Soleil, il bimbo di due anni e mezzo scomparso l’8 luglio 2023 dal piccolo villaggio alpino di Haut Vernet, dove si trovava in vacanza nella casa dei nonni materni. All’alba i gendarmi della sezione di ricerca di Marsiglia hanno posto in custodia cautelare Philippe Vedovini, 58 anni, nonno di Émile, sua moglie e due dei loro figli adulti, zii del piccolo, con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Altre operazioni di polizia sono in corso nella zona, mentre il paese torna a interrogarsi su uno dei misteri più inquietanti degli ultimi anni.

Émile sparì in circostanze misteriose mentre era sotto la custodia del nonno Philippe, che quel giorno intendeva portare la famiglia a installare una recinzione in un prato. Centinaia di volontari setacciarono invano i boschi circostanti, e per mesi i genitori, Marie e Colomban Soleil, si aggrapparono alla speranza che il figlio fosse vivo. La svolta arrivò il 30 marzo 2024, quando un’escursionista trovò il cranio e i denti del bambino su un sentiero a meno di due chilometri dal villaggio, un’area già perlustrata. L’ipotesi che il corpo fosse stato spostato prese piede, puntando i riflettori sulla famiglia.

Il 13 marzo 2025, un blitz notturno dei gendarmi a Haut Vernet portò al sequestro di una fioriera di un metro vicino alla chiesetta del paese. Gli inquirenti sospettano che il corpo di Émile possa essere stato nascosto lì temporaneamente, sotto gli occhi di tutti, prima di essere trasferito. Sebbene l’analisi della fioriera non abbia fornito prove decisive, gli arresti odierni sembrano basarsi su nuovi elementi, forse emersi da intercettazioni o testimonianze incrociate.

La famiglia Vedovini, nota per la sua fede cattolica tradizionalista e i legami con ambienti di estrema destra, è da tempo al centro dell’attenzione. Philippe Vedovini, osteopata di La Bouilladisse, è stato interrogato nel 2024 come testimone assistito per il suo passato nella comunità di Riaumont, nel Nord della Francia, teatro di abusi su minori negli anni ’90. Ex responsabile della disciplina in quel collegio, Vedovini è descritto come un patriarca severo, un tratto che alimenta l’ipotesi di una reazione violenta sfuggita di mano all’anziano.

Le indagini, coordinate dalla procura di Aix-en-Provence, si concentrano ora sul clan Vedovini, un nucleo unito ma attraversato da dissidi, come emerso da recenti intercettazioni. Resta da capire se la morte di Émile sia stato un atto deliberato o un incidente coperto dal silenzio familiare. Intanto, Haut Vernet, teatro di un lutto che ha scosso la Francia, attende risposte, mentre il caso si avvia verso una fase cruciale.

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