Ceccon costretto a dormire sul prato, Paltrinieri evidenzia la scarsa tutela degli sportivi. Il retroscena dei Giochi sotto la Ville Lumière.
Parigi – Polemiche, flop, critiche su tutti i fronti. Oggi, però, arriva la denuncia che fa tremare i polsi agli organizzatori che lascia il pubblico esterrefatto, incredulo dinanzi a quanto sta avvenendo a Parigi. Nei giorni scorsi era emerso qualche dubbio che aleggiava intorno all’organizzazione delle Olimpiadi di Parigi 2024 come, ad esempio, la Senna inquinata che non avrebbe potuto ospitare le gare. Infatti la gara di nuoto del Triathlon si è svolta proprio nel fiume parigino con conseguenze davvero scioccanti. Alla fine della competizione gli atleti usciti dal fiume si sono gettati in terra e alcuni hanno iniziato a vomitare. Emblematica la scena in cui un atleta canadese un pò per lo sforzo un pò, evidentemente, per le condizioni del fiume, ha vomitato ben dieci volte anche a favore di telecamere. Il video, ovviamente, ha fatto il giro del web.
Ma è la denuncia di Thomas Ceccon, atleta italiano, campione di nuoto vincitore della finale olimpica di nuoto a dorso dove ha portato a casa la medaglia d’oro, a dare il colpo di grazia ai Giochi. Con un asciugamano bianco a fare da materasso, sceglie il prato del villaggio olimpico per dormire. La foto, postata in un’Istagram Stories dal canottiere Husein Alireza, è diventata virale. “Non era di notte, solo un pisolino”, fa sapere la Federnuoto, confermando che si trattava proprio di Ceccon. Il nuotatore, che a Parigi 2024 ha già vinto l’oro nei 100 metri dorso maschile e il bronzo nella staffetta 4X100 metri stile libero maschile, ha più volte denunciato di soffrire il caldo degli alloggi destinati agli atleti che sorprendentemente non sono muniti di aria condizionata.
Come lui la situazione è stata criticata da altri colleghi. Della protesta si sono fatti portavoce Benedetta Pilato e Gregorio Paltrinieri. Quest’ultimo ha accusato una scarsa tutela degli sportivi da parte degli organizzatori dei Giochi. “Siamo costretti ad andare a dormire alle due del mattino perché nella nostre stanze manca l’aria condizionata e fa troppo caldo“, ha detto. Anche Simona Quadarella al termine dei suoi 800 sl ha commentato: “Devo dire che c’è stato molto caldo, senza aria condizionata, tragitti di 40 minuti di autobus, tutto questo debilita molto. La notte si dorme male, ci sono stati problemi e penso potevano gestirla meglio. Ma non penso che abbia intaccato nelle mie gare”.
I protagonisti delle gare parlano di un’organizzazione disastrosa dei giochi olimpici a partire dal Villaggio Olimpico. Una componente essenziale dei Giochi che rappresenta molto più di un semplice complesso di edifici: è un microcosmo temporaneo in cui sportivi provenienti da tutto il mondo convivono, condividono esperienze e si preparano per competere ai massimi livelli. I villaggi olimpici sono progettati per soddisfare tutte le esigenze degli atleti durante il periodo delle Olimpiadi, fornendo un ambiente sicuro, confortevole e stimolante. Il concetto di villaggio riflette anche la visione originaria di Pierre de Coubertin, il fondatore dei moderni Giochi Olimpici, che immaginava le Olimpiadi come un evento in grado di promuovere la pace e la comprensione tra i popoli.
La denuncia di Ceccon, invece, svela tutt’altro con gli atleti che sarebbero letteralmente in fuga. “Sottolineo che non vuole essere una giustificazione o un alibi – fa notare – tutti stiamo vivendo le medesime situazioni e siamo nelle stesse condizioni. Una cosa che probabilmente molti non sanno ed è giusto raccontarla”. Vita dura insomma per gli atleti all’interno del villaggio olimpico. Dopo le lamentele per il cibo nelle mense (poco e con scarsità di proteine) e per la mancanza di aria condizionata, è scattato anche l’allarme furti in quello che dovrebbe essere un luogo ermetico rispetto al mondo esterno e considerato quindi una sorta di ‘santuario’. Le denunce sono già più di una, secondo quanto riferito da ‘Le Parisien’. E le vittime aumentano fra i 9.000 atleti ospiti, tanto che i furti denunciati sono stati già cinque.
Domenica scorsa, un rugbysta della nazionale giapponese ha denunciato il furto della sua fede, di una collanina e di contante per 3.000 euro. Era tutto nella sua stanza, ha dichiarato alla polizia, che sarebbe stata setacciata dai ladri in sua assenza. Il giorno prima era stato l’allenatore della squadra australiana di hockey a sporgere denuncia per furto: gli avevano rubato la carta di credito e avevano provato a fare pagamenti per oltre 1.000 euro, subito bloccati dalla banca. Nel villaggio tradizionalmente, non c’è la polizia. Le delegazioni – atleti, tecnici, sanitari – sono sorvegliate ognuna da un proprio servizio d’ordine. Nel caso di furti o reati denunciati, il personale del servizio d’ordine privato avverte la direzione, che si rivolge al più vicino posto di polizia. Nel caso di Parigi 2024, al Commissariato di Saint-Denis.
Il villaggio, a cavallo tra Saint-Denis, Saint-Ouen e l’Isola di Saint-Denis, che si estende su 52 ettari, è chiamato ad ospitare quasi 14.500 persone, di cui 9.000 atleti nel pieno della XXXIII/a Olimpiade. Costruito in sette anni, il villaggio è composto da 82 edifici, 3.000 appartamenti e 7.200 stanze. Offre un’ampia gamma di strutture e servizi, come una sala da pranzo da 3.200 posti con una svariata scelta di alimenti su scala mondiale, un centro fitness aperto 24 ore su 24, un policlinico di 3.500 metri quadrati, uno studio dentistico, un centro multireligioso, lavanderie, salone di bellezza e un minimarket. Gli altri villaggi sorgono a Chateauroux, Lille, Marsiglia e Tahiti che ospiteranno gli atleti del tiro a segno, nel basket (turno eliminatorio), pallamano, vela e surf.
Gli appartamenti sono completi, fatta eccezione per la cucina e l’aria condizionata. Appunto. Alla vigilia dei Giochi gli atleti avevano già espresso preoccupazione per il rischio caldo. Tanto che gli americani hanno deciso di portarsi i condizionatori da casa. Quanto al cibo, gli atleti possono accedere 24 ore su 24 ad un grande ristorante allestito nella vicina ‘Cité du Cinéma’, con sei principali declinazioni culinarie (Italia, Asia, Francia…), che serve 40.000 pasti quotidianamente. Un secondo ristorante è inoltre a disposizione sull’ile Saint-Denis oltre a diversi ‘food-trucks’ che consentono agli atleti di avere un’alternativa più rapida al ristorante. E veniamo ai letti, completamente riciclati e in cartone. L’annuncio era stato dato dagli organizzatori che avevano ufficializzato l’accordo con Airweave, la società giapponese che aveva gestito il riposo degli atleti nelle Olimpiadi di Tokyo.
Sono letti che possono essere trasportati smontati, in uno spazio ridotto e che una volta esaurita la loro funzione potranno essere riciclati. “Abbiamo progettato questi letti di cartone per sopportare tre o quattro persone che saltano – ha commentato in modo esilarante Motokuni Takaoka, fondatore e presidente di Airweave – perché dopo aver vinto una medaglia le persone sono molto felici”. I materassi a disposizione degli atleti nel villaggio olimpico di Parigi 2024 sono i protagonisti del ‘reportage’ della tennista australiana Daria Saville. Letti duri, durissimi, utili per l’allenamento e un po’ meno per dormire: è questo ciò che emerge dal video ironico della tennista. Di sicuro Ceccon, in preda a un colpo di calore ha preferito il prato.