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Scaglia la tv addosso a un medico e tira pugni a un carabiniere, bloccato col taser

Accade a Cesano Boscone, nel Milanese. L’uomo si era rifiutato di sottoporsi a un intervento sanitario in casa. Ugl: “Aggressioni inaccettabili”.

Milano – I sanitari si sono recati a casa sua per curarlo, ma lui ha cercato di opporsi in tutti i modi e si è scagliato contro il medico , lanciandogli addosso un televisore. L’incredibile episodio si è verificato sabato pomeriggio a Cesano Boscone, nell’Hinterland milanese, protagonista un italiano di 40 anni. Immediato l’intervento dei carabinieri della stazione di Buccinasco e del radiomobile, chiamati dal personale sanitario dopo l’aggressione. Ma non era ancora finita. Quando i militari sono arrivati, l’uomo si è scagliato anche contro uno di loro, colpendolo con una raffica di pugni alla testa. Al che il collega ha bloccato l’aggressore utilizzando il taser in dotazione, attingendolo alla gamba sinistra.

L’uomo, rimasto illeso, è stato arrestato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il militare aggredito, invece, è stato portato al pronto soccorso del San Carlo in codice giallo e sottoposto a lunghi accertamenti.

Sull’episodio sono intervenuti Gianluca Giuliano Segretario Nazionale UGL Salute e Diego Bollani Segretario Regionale UGL Salute Lombardia, commentando l’ennesimo episodio di violenza nei confronti di personale sanitario e che questa volta ha coinvolto anche esponenti delle forze dell’ordine. “Le violente aggressioni a Cesano Boscone nell’hinterland ovest di Milano, subite da un medico e successivamente da un carabiniere sono atti gravissimi e intollerabili”, hanno dichiarato in una nota congiunta.

Esprimiamo la massima solidarietà verso gli operatori coinvolti, rivolgendo l’ennesimo appello alle istituzioni, affinché situazioni del genere da vero e proprio far west debbano essere affrontate necessariamente con tolleranza zero. La sicurezza dei nostri operatori, in qualsiasi contesto prestino assistenza ai cittadini, deve essere garantita ed è una battaglia di civiltà”, concludono i due sindacalisti.

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