Quando è stata azzannata, la 27enne era andata a trovare l’amico nel cuore della notte, ma la casa era disabitata. I cani era incustoditi, denutriti e inferociti. Ora il padrone rischia l’accusa di omicidio colposo.
Latina – C’è qualcosa che non torna nella drammatica morte di Patricia Masithela, la 27enne di origini sudafricane deceduta ieri 13 gennaio a Latina dopo essere stata azzannata da un branco di cani. Molti sono infatti gli interrogativi al momento senza risposta in questa tragedia. Cosa ci faceva la donna alle 3 di notte in quell’abitazione di periferia, in Strada Piccarello? Cosa era andata a fare? La casa, a quanto risulta, era semidisabitata e in stato di abbandono e al momento non c’era nessuno. Il proprietario era altrove ed è stato rintracciato dalla polizia: si tratta di un 40enne già noto alle forze dell’ordine. L’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Latina dovrà far luce sull’esatta dinamica dell’accaduto e su eventuali responsabilità. L’uomo, che ha lasciato i cani incustoditi, rischia l’accusa di omicidio colposo
Da quanto ricostruito finora, Patricia si sarebbe recata nel giardino dell’abitazione del 40enne, ma al suo arrivo lui non era in casa. Lei conosceva l’uomo, probabilmente sapeva che c’erano i cani e forse confidava che la riconoscessero. Invece non appena si è avvicinata, il branco le si è avventato contro. L’allarme è stato dato alle 3 di notte, quando i vicini hanno sentito le urla disperata della 27enne.Gli agenti della questura pontina, intervenuti sul posto, hanno trovato Patricia agonizzante, a terra in una pozza di sangue, ancora circondata dal branco. Per allontanare i cani, incroci tra pittbull e molossi, e consentire i soccorsi, i poliziotti sono stati costretti a sparare con la pistola d’ordinanza, abbattendone uno e ferendone un altro. Gli altri sono fuggiti via e sono stati rintracciati solo nel pomeriggio.
Patricia è stata trasportata d’urgenza in ospedale, dov’è giunta in gravissime condizioni. Purtroppo ogni tentativo di salvarla è stato inutile: è morta all’ospedale Santa Maria Goretti, troppo gravi le ferite riportate. Di origini sudafricane, la ragazza viveva a Latina, dove aveva frequentato le scuole e lavorato come barista. Aveva una grande passione per la musica e sognava di diventare una cantante. Lascia un figlioletto di 5 anni.
La polizia indaga per stabilire l’esatta dinamica della tragedia e le eventuali responsabilità. Al vaglio degli inquirenti c’è anche un episodio verificatosi poche sere fa, quando gli stessi cani avevano aggredito un’altra donna, probabilmente la fidanzata del padrone. In quel caso il proprietario era in casa e l’episodio non è stato denunciato. Ma stavolta non era sul posto per impedire la tragedia non c’era nessuno.
La salma di Patricia è a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli esami medico-legali. L’abitazione, attualmente disabitata e in stato di degrado, è stata posta sotto sequestro. Si indaga anche sulla situazione dei cani, molti dei quali pare fossero denutriti e sprovvisti di microchip.