False promesse di vendita attraverso note piattaforme come Facebook Marketplace e Subito.it, anche 16 denunciati in Calabria per riciclaggio.
Savona – Prometteva falsamente, tramite l’invio di numerosi messaggi scritti e vocali, di vendere grandi quantità di pellet a prezzi convenienti su piattaforme online come Facebook Marketplace e Subito.it. I finanzieri della città ligure, coadiuvati dai colleghi di Crotone (KR), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un giovane ventiseienne crotonese, ritenuto responsabile dei reati di truffa aggravata (art. 640, co. 2, c.p.) e molestie telefoniche (art. 660 c.p.). Il giovane si trova nel carcere calabrese.
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Savona, su richiesta della locale Procura della Repubblica, sulla base degli elementi raccolti dalla Compagnia di Albenga (SV), riguardanti una truffa online, per un ammontare di circa 80mila euro, perpetrata ai danni di un soggetto residente nel territorio ingauno nel corso del 2023.
Secondo la tesi investigativa, pienamente condivisa dagli inquirenti, l’artefice della frode, già gravato da plurimi precedenti specifici, è riuscito a suggestionare la propria vittima, promettendole falsamente, tramite l’invio di numerosissimi messaggi, sia scritti sia vocali, l’invio di ingenti quantitativi di pellet, posti in vendita su piattaforme online quali Facebook Marketplace e Subito.it a prezzi vantaggiosi, inducendola a corrispondere ingenti somme di denaro senza, però, recapitare mai alcun prodotto commercializzato.
Il truffatore, per rendere difficoltosa alla persona offesa la propria identificazione, ha utilizzato utenze telefoniche riconducibili a terze persone, facendosi, successivamente, accreditare le somme provento di reato su rapporti finanziari e carte di credito intestate ad altri 16 soggetti compiacenti, anch’essi residenti in Calabria, i quali ora dovranno rispondere per riciclaggio (art. 648 ter c.p.).
I capillari accertamenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di svelare l’identità del responsabile della frode, nonché di constatarne l’abitualità e la sistematicità nella commissione di reati contro il patrimonio e la tranquillità pubblica; tali elementi hanno determinato il Gip all’emissione del provvedimento cautelare in parola, reso, invero, necessario dal pericolo di reiterazione dei reati di truffa e molestie, facilmente perpetrabili sia via telefono sia tramite la rete Internet.