Gli organizzatori hanno paura di parlare di politica, fingendo di non sapere che è politica anche chiamare un flash mob contro un politico
Abbiamo già detto che prendere in giro i folcloristici costumi di certa classe politica e giornalistica è fin troppo facile. I sovranisti più o meno matti col botto danno ampio materiale, grazie al loro AVTARCHICO coraggio e sprezzo del ridicolo. Che paga secondo sondaggi e non solo.
Uno vorrebbe anche parlare d’altro, per stanchezza, nausea o par condicio, ma apparentemente in Italia a parte i vari fenomeni da baraccone nostalgici dei treni in orario, delle paludi bonificate e delle leggi razziali, il resto dei politici sono meduse spiaggiate. Di Maio qualunque cosa faccia o non faccia perde punti, a parità di risultato ha optato per non fare nulla, che almeno si rilassa. Il PD, vorrei parlare del PD davvero, ma non sono laureato in astrofisica e dell’antimateria non so nulla.
Curiosamente c’è un po’ di movimento al centro. Tutti a contendersi ste sconfinate praterie elettorali di moderati, liberali, illuminati, che in Italia è come dire liocorni. La mummia di Berlusconi, il figlio mancato di Berlusconi, la brutta copia del figlio mancato di Berlusconi, l’ennesimo delfino silurato di Berlusconi, tutti a far spuntare come funghi allucinogeni tentativi centristi con nomi che sembrano slogan da stadio loffi. Forza, viva, azione, cambiamo, oppalà, bim bum bam e quant’altro.
Poi invece uno si ritrova un popolo orfano di rappresentanza politica che in mancanza d’altro si tuffa a pesce nella trovata un po’ pubblicitaria delle sardine, in nome di un’avversione politica personalizzata che notoriamente non porta lontano se non è supportata da un programma più solido. Il berlusconismo non ha insegnato molto e ci siam ancora dentro. Le sardine viola in girotondo?
Gli organizzatori hanno paura di parlare di politica, fingendo di non sapere che è politica anche chiamare un flash mob contro un politico. Ma è politica debole, nessuno osa di più?
Almeno un fritto misto, un cacciucco chessò.