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Meloni apre ai trattori sull’Irpef. Salvini: “Si può fare di più”

La premier: “Reintrodurre l’esenzione per i redditi che non eccedono i 10mila euro”. In serata il corteo sul raccordo anulare e il comunicato letto da Amadeus all’Ariston.

Roma – Dopo settimane di mobilitazione in tutta Italia, con un occhio a Sanremo e l’altro al Colosseo, i trattori sono arrivati finalmente a Palazzo. Due ore di incontro con il governo, presente la premier Giorgia Meloni, hanno suggellato questa prima parte della protesta degli agricoltori, scesi nelle strade con i loro mezzi pesanti per rivendicare il proprio diritto ad esistere, a continuare a lavorare.

Sul tavolo a Palazzo Chigi c’erano tutti i temi caldi della questione e le proposte di rilancio della categoria avanzate dagli agricoltori. Meloni ha aperto le danze affrontando l’argomento Irpef agricola, l’esenzione introdotta da Renzi nel 2017, da allora sempre rinnovata e poi eliminata proprio da questo governo. Seppur rimodulata, la premier ha assicurato ai suoi interlocutori che verrà reintrodotta, sulla base di una proposta dell’esecutivo di limitarla “ai redditi agrari e domenicali che non eccedono limporto di diecimila euro“, confermando quelle che erano le indiscrezioni degli scorsi giorni.

La presidente del Consiglio ha poi rivendicato il posizionamento del suo governo a fianco del settore agricolo, difeso da Roma “contro le scelte sbagliate della Ue, a partire dallo stop al cibo sintetico”. Sempre guardando a Bruxelles, Meloni ha auspicato un “cambio di passo sulla Politica Agricola Comunitaria, che preveda più semplificazione nell’erogazione degli aiuti, il no ai tagli finanziari, lo stop agli aiuti per non produrre, un maggiore sostegno ai giovani”.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha accolto tiepido l’annuncio di Meloni, spiegando che “si può fare di più” che la misura promessa va nella giusta direzione ma deve essere considerata un punto di partenza. ” “Penso che il governo italiano sull’agricoltura stia facendo bene e possa fare ancora meglio. Il disastro è l’Europa“, ha spiegato ancora il vicepremier.

Per il momento i leader dei comitati degli agricoltori hanno confermato per questa sera il corteo dei mezzi agricoli sul Grande raccordo anulare della Capitale: “Sfileremo con tutti i 500 trattori che si trovano al presidio di via Nomentana, Di giorno avrebbe creato troppo scompiglio. Sull’altro fronte caldo della protesta, che ha tenuto banco per tutta la giornata, sembrerebbe confermato che nessun agricoltore salirà sul palco dell’Ariston. Amadeus dovrebbe leggere una nota degli agricoltori e allevatori, comunicato che alle 18 Filippo Goglio di Riscatto agricolo, ha confermato di avere consegnato ai dirigenti di viale Mazzini.

“Abbiamo esposto i nostri problemi – ha spiegato – il fatto che le aziende non stanno più guadagnando, la differenza enorme tra chi produce e chi consuma e che vogliamo essere più considerati”. Nella lettera non ci sarebbero attacchi al governo né all’Europa o ai sindacati, sono invece presenti alcune richieste per permettere la sopravvivenza e la ripartenza del settore agrario. “Speriamo che nessuno in Rai modifichi o censuri quanto abbiamo scritto”, ha concluso.

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