Il segretario nazionale della UGL Salute ha lamentato le condizioni di lavoro penose cui sono sottoposti gli operatori socio-sanitari delle residenze sanitarie assistenziali lungo la nostra penisola.
Roma – “Crediamo sia arrivato il momento di portare in superfice il sommerso che gravita attorno alla figura degli Oss impegnati nell’assistenza di persone anziane nelle Residenze Sanitarie Assistenziali e che rischiano di formare un esercito di dimenticati. Un recente articolo apparso in Rete ha raccolto la denuncia di alcuni di loro su condizioni di lavoro impossibili” dichiara Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della UGL Salute.
“Nel giorno della celebrazione del 1° maggio il Ministro della Salute Schillaci ha giustamente sottolineato come il rilancio della sanità pubblica debba passare attraverso la valorizzazione del personale. Siamo d’accordo ma chiediamo altresì che si alzi l’attenzione anche sui tanti operatori del privato costretti ad accettare condizioni economiche, normative e di qualità del lavoro al di sotto della soglia minima di dignità. Le croniche carenze degli organici obbligano gli oss di queste strutture a turni insostenibili, senza riposo o giorni di ferie, costringendoli a svolgere compiti che necessiterebbero di un maggior numero di operatori per poter soddisfare le necessità degli ospiti” prosegue il sindacalista.
“Vale la pena ricordare come nei primi giorni del 2023 i Nas abbiano effettuato un controllo a tappeto su oltre 600 strutture, impegnate nell’assistenza ad anziani o disabili, rilevandone 152 irregolari e chiudendone 6. Siamo in presenza da tempo di un sistema dove gli operatori, molti dei quali sono ancora in attesa del rinnovo di contratto che manca da lunghissimi anni, sono costretti a lavorare in condizioni che spesso li conducono ad essere vittime di disagio psico-fisico. Serve intervenire urgentemente e senza indugi per restituire la dignità che meritano” conclude Giuliano.