Salvini e Verdini comprano una villa alla Camilluccia

L’acquisto dell’immobile riaccende l’attenzione su una lunga scia di passaggi societari, contenziosi e figure legate agli anni delle grandi inchieste italiane.

Roma – Matteo Salvini e la compagna Francesca Verdini hanno concluso l’acquisto di una villa di ampie dimensioni nella zona della Camilluccia, uno dei quartieri più discreti e costosi di Roma. La casa, composta da numerosi ambienti e corredata da due box, è stata venduta per 1,35 milioni di euro.

Un importo che risulta sensibilmente inferiore ai valori medi dell’area secondo le stime ufficiali, il che solleva non pochi interrogativi sullo sconto ottenuto. Lo staff del ministro delle Infrastrutture sostiene che il prezzo rispecchi fedelmente quanto indicato nell’annuncio e che l’edificio richieda interventi rilevanti di ristrutturazione.

L’operazione rappresenta per Salvini un ulteriore passo verso un radicamento nella Capitale, segnando un distacco dall’immagine del politico legato al suo appartamento milanese, spesso mostrato nelle comunicazioni social.

La villa, però, arriva da una storia complessa che attraversa tre decenni di passaggi tra società, eredi e professionisti legati a vicende giudiziarie note. L’immobile era associato alla famiglia dell’avvocato Giovanni Acampora, figura che negli anni passati gravitava nell’orbita di Cesare Previti e coinvolta in procedimenti celebri come Imi-Sir e il Lodo Mondadori.

Dopo essere passata attraverso una società con sede in Lussemburgo poi rientrata in Italia, la villa è stata assegnata nel 2016 alle figlie di Acampora. L’operazione aveva generato contestazioni da parte di un creditore, ma il contenzioso non ha impedito la successiva messa in vendita. Le proprietarie hanno affidato allo studio Previti il mandato per concludere la cessione, formalizzata infine dai due nuovi acquirenti al prezzo concordato.