Saluti romani ad Acca Larentia, oltre 10 indagati per apologia del fascismo

Tra loro gruppi dell’estrema destra romana vicini a Casa Pound, Forza Nuova e Ultras Lazio. Piantedosi: “Ricordo tradito”.

Roma – La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione per i saluti romani alzati il 7 gennaio scorso da alcuni partecipanti alla commemorazione per Acca Larentia. Nell’indagine, che vede iscritte oltre dieci persone, si procede per il reato di apologia del fascismo.

Nei giorni scorsi la Digos aveva depositato una prima informativa e proceduto all’identificazione di un centinaio di persone grazie ai filmati che riprendono quanti hanno partecipato alla commemorazione delle vittime di Acca Larentia a suon di saluti romani e al grido «Presente!». Nella via di Roma, il 7 gennaio del 1978 due giovani attivisti del gruppo post fascista Fronte della Gioventù furono uccisi in un agguato davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano (un terzo morì poche ore dopo in uno scontro con le forze dell’ordine). Oltre un centinaio di persone, in tutto, sono state identificate.

Tra loro ci sarebbero soggetti già noti alla polizia che fanno parte dei gruppi dell’estrema destra romana, considerati vicini a Casa Pound e Forza Nuova. E poi ci sarebbero anche componenti degli Ultras Lazio, ritenuto il più influente nella curva laziale e nato dopo lo scioglimento degli Irriducibili di Fabrizio Diabolik Piscitelli.

A organizzare il raduno, seguito alle commemorazioni istituzionali della mattina, sono stati militanti di Casa Pound con i giovani di Blocco Studentesco, che dal 2019 hanno preso il controllo dell’ex sede dell’Msi. Gli inquirenti ora lavorano sui contenuti video registrati nel corso della manifestazione come mai era accaduto in questi anni. La celebrazione avviene ogni anno, generalmente con meno partecipanti, ma le forze dell’ordine non hanno mai trasmesso informative in merito. La procura ora valuta l’apertura di un’inchiesta per apologia di fascismo.

Sull’accaduto, che ha sollevato un vespaio di polemiche, nei giorni scorsi ha riferito in Parlamento il ministro dell’Interno Piantedosi. 

“Lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi come quella di Acca Larenzia, che ha causato il vile assassinio di giovani vite e che rimane tuttora senza giustizia, è tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca condannata dalla storia“, ha detto il ministro.

Piantedosi ha aggiunto:

“La questura ha trasmesso alla competente autorità giudiziaria una prima informativa di reato, contestando il delitto di apologia del fascismo a carico di cinque esponenti di Casa Pound, individuati tra i partecipanti, cui seguiranno ulteriori comunicazioni all’esito del riconoscimento e identificazione degli ulteriori convenuti alla manifestazione”.

“Nel corso della mia audizione di ieri nella Commissione Segre, in Senato ho registrato, e la sottolineo, una trasversale distanza di tutte le forze politiche da quei comportamenti che le immagini dei media hanno divulgato”

“Vorrei evidenziare che la commemorazione di Acca Larentia, cui quest’anno hanno aderito circa 1.000 persone, nel passato, con le stesse modalità, ha registrato numeri ben maggiori di presenze, con un picco di 3.000 nel 2018. La questura di Roma, cui va il mio plauso, ha assicurato lo svolgimento della manifestazione senza che si verificassero incidenti, privilegiando le attività di osservazione, più proficue per l’acquisizione di elementi utili da sottoporre all’Autorità giudiziaria ai fini dell’accertamento dell’eventuale commissione di reati”. 

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