Salta la lezione di educazione sessuale: attore hard si incatena, il caso di Gallarate

La protesta di Max Felicitas, che collabora con le scuole parlando di sesso e di bullismo. Pro Vita è insorta e il corso è stato bloccato.

Varese – Da tempo il porno attore Max Felicitas, all’anagrafe Edoardo Barbares, collabora con le scuole spiegando ai ragazzi che il porno è finzione e che il sesso è altro e deve essere consapevole. Oggi avrebbe dovuto tenere una lezione di educazione sessuale ai ragazzi dell’istituto Ponti di Gallarate, poi annullata dopo l’opposizione del gruppo Pro Vita. Così si è incatenato davanti alla scuola in provincia di Varese. Lo aveva annunciato ieri e questa mattina, alle 7,30 si è presentato con le catene, un bavaglio sulla bocca e un giubbotto con la parola “libertà” scritta per 4 volte. Ad accoglierlo circa 200 studenti che hanno applaudito e incoraggiato la sua scelta, gridando per la libertà e approfittando dell’occasione per segnalare i problemi della scuola come “infiltrazioni dal tetto e pc obsoleti”.

“Forse hanno paura della ricostituzione del partito dell’amore”, ha detto l’avvocato del porno attore, Lorenzo Puglisi, commentando la mobilitazione dei Pro Vita che hanno ottenuto l’annullamento della lezione. “Siamo stati discriminati – ha proseguito Puglisi – Max è un artista, è venuto a parlare ai ragazzi di temi importanti”. “Chi ha deciso dovrebbe cambiare lavoro”, ha poi detto Felicitas riferendosi all’ufficio scolastico regionale che ha annullato l’incontro al Ponti. “Ai ragazzi è stato dato un messaggio bruttissimo ovvero che si può essere discriminati per il proprio lavoro. Io avrei parlato di malattie sessualmente trasmissibili, dell’importanza del preservativo, di bullismo. Bullismo che ho subito, per questo tengo tanto alla scuola”.

Max Felicitas nelle scuole

L’Ufficio Scolastico Regionale aveva annullato l’evento dopo l’insurrezione dei Pro Vita. I ragazzi avevano inizialmente promosso un sit-in di protesta poi rinviato a data da destinarsi in mancanza delle necessarie autorizzazioni. Così si è incatenato. I ragazzi hanno seguito Felicitas sino all’auto. Il lungo corteo si è ingrossato sino a superare di parecchio la presenza dei 200 ragazzi inizialmente presenti. Il tutto entro le 8. Felicitas ha quindi congedato gli studenti affinché potessero tornare a scuola in orario. “Io credo che noi siamo stati strumentalizzati per avere visibilità. E non mi pare l’abbia fatto Edoardo“. Massimo Angeloni, dirigente dell’istituto superiore Ponti di Gallarate, difende la sua scuola e il lavoro dei ragazzi.

Angeloni spiega di aver valutato con attenzione «la proposta da parte dei ragazzi», consapevole che potesse essere utile “parlarne con persone che avevano una certa presa” sugli studenti, ma senza sottovalutare. “Il fatto che i ragazzi lo conoscessero già mi ha preoccupato ancora di più: io avrei presidiato tuto l’incontro”. Il nome di Max Felicitas non è mai stato usato dalla scuola, “abbiamo sempre usato il suo nome vero“, a rimarcare che interveniva della sua esperienza di bullismo e che non si cercava alcuna visibilità “esterna” alla scuola.

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