Illecito utilizzo del click day del Decreto Flussi: disposti gli arresti in carcere, ai domiciliari e il divieto di esercizio dall’attività professionale.
Salerno – Associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, riciclaggio ed utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Di questo sono accusate le 47 persone destinatarie di misura cautelare eseguita stamani nelle province di Salerno, Napoli, Caserta, Potenza, Matera, Cosenza, Sassari, L’Aquila e Pesaro-Urbino dalla Guardia di Finanza di Salerno su delega della locale Ddd. Degli indagati, 13 sono destinatari della custodia in carcere, 24 della custodia domiciliare e 10 della misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali e professionali per 12 mesi.
Nel contempo i carabinieri per la Tutela del Lavoro e della Guardia di Finanza stanno eseguendo un provvedimento di fermo di indiziati di reato nei confronti di 7 indagati per la violazione delle disposizioni contro l’immigrazione clandestina. Entrambi i provvedimenti sono collegati all’illecito utilizzo del cosiddetto “click day” legato al Decreto Flussi, a far data dal 2020.
Le attività investigative, che si sono svolte in coordinamento con il Procuratore Nazionale Antimafia, hanno consentito di ricostruire l’intero sistema illecito, a partire dalla costituzione di società ad hoc ovvero dalla fraudolenta utilizzazione della identità digitale di imprenditori ignari il cui unico scopo era quello di consentire l’inserimento delle istanze per l’ottenimento del nulla osta all’ingresso sul territorio nazionale nonché di individuare una rete di persone composta da imprenditori, addetti ai patronati e liberi professionisti, che previa corresponsione di denaro da parte di cittadini extra-comunitari interessati predisponeva ed effettuava l’inserimento nonché curava le successive pratiche burocratiche ed infine un gruppo di soggetti, taluni dei quali già condannati per il delitti di associazione mafiosa, con riferimento alla organizzazione camorristica denominata clan Cesarano, operante in Pompei e Castellammare di Stabia, ma con consolidate e datate propaggini nella provincia di Salerno, che, riciclavano gli ingenti proventi derivanti dalla predetta attività illecita.
Allo stato delle indagini, che sono in fase iniziale, è stato riscontrato l’inoltro, verso diverse prefetture di tutta Italia, di circa 2.500 istanze strumentali all’ingresso fraudolento di cittadini extracomunitari sul territorio nazionale, istanze basate su dati inesistenti o falsificati; il carattere estremamente lucrativo di tale attività è desumibile dalla circostanza che ogni cittadino extracomunitario avrebbe corrisposto per ogni istanza inoltrata durante i “click day” euro 1.000,00; euro 2.000,00 per ogni nulla osta kit e visto rilasciato euro 2.000,00 ed, infine, eventualmente, per ogni fittizio contratto di lavoro firmato, ulteriori euro 2.000,00.
Contestualmente è stato eseguito il sequestro preventivo di un terreno, sito a Battipaglia, e di disponibilità finanziarie e di beni per complessivi 6 milioni di euro circa, beni provento dell’attività illecita di cui sopra.
Nel corso delle operazioni di perquisizione contestuali alla esecuzione delle misure cautelari sono stati trovati finora nella disponibilità degli indagati, circa 300mila euro in contanti nonché un libro mastro delle fittizie operazioni.