Salerno: finge patologie psichiche per evitare processi, scoperto Carlo Montella

Beni immobili per oltre due milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia all’uomo già detenuto nel carcere di Parma per vari reati.

Salerno – Beni immobili per oltre due milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia a Carlo Montella, detenuto nel carcere di Parma e condannato in via definitiva per una lunga serie di gravi reati come l’omicidio, l’associazione camorristica, usura ed estorsione. La confisca è stata disposta dopo una sentenza emessa lo scorso primo luglio dalla Cassazione. Montella è stato smascherato dopo aver simulato per anni l’esistenza di una patologia psichiatrica con conseguente grave quadro di deterioramento cognitivo, riconosciuto da numerose consulenze e perizie medico-legali e psichiatriche. Questo ha consentito il riconoscimento di uno stato di incapacità processuale, determinando per anni il rinvio dei processi pendenti a suo carico.

Il Tribunale Sezione Riesame e Misure di Prevenzione di Salerno, in presenza dell’accertata pericolosità sociale “qualificata” dell’uomo – desunta da numerose condanne passate in giudicato per gravissimi reati e dall’irrogazione di una precedente misura di prevenzione di carattere personale rimasta ineseguita a causa dello stato di detenzione, nonché dall’appartenenza del medesimo, in ruolo apicale, al clan camorristico “Tempesta”, gruppo federato della nota organizzazione criminale “Nuova Famiglia”, operante nell’Agro Nocerino-Sarnese – ha disposto (con decisione successivamente confermata prima dalla Corte di Appello di Salerno a marzo e poi dalla Cassazione) la confisca di beni immobili e disponibilità economiche riconducibili al Montella, ritenuti provento delle attività illecite svolte per lungo tempo.

Le complesse indagini patrimoniali svolte dagli investigatori e analisti della Dia hanno evidenziato una evidente sproporzione tra il patrimonio e le capacità reddituali del prevenuto e dei suoi familiari. L’iniziativa di prevenzione assume un particolare valore considerando le attività dissimulatorie poste in atto per anni da Montella per evitare i processi ai processi ai quali avrebbe dovuto essere sottoposto sin dalla fine degli anni ‘90.

Le risultanze di indagini, anche di natura tecnica (come intercettazioni telefoniche e ambientali e videoriprese), svolte dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore durante il periodo di presunta incapacità processuale, hanno smentito in modo categorico l’esistenza della patologia invalidante, incompatibile con le attività criminali inconfutabilmente poste in atto dal Montella. Questo ha reso possibile la ripresa dei dibattimenti che erano rimasti sospesi. Da quel momento, numerose sentenze di condanna per gravissimi reati si sono succedute a suo carico. Né i lunghi periodi di stasi processuale né il tempo trascorso rispetto ai reati commessi hanno impedito agli inquirenti di ricostruire il patrimonio illecito dell’uomo.

Sulla base di questi presupposti, il Tribunale di Salerno ha emesso il decreto di confisca colpendo svariati beni immobili, tra cui un complesso immobiliare (Parco Concetta), costituito da alcuni appartamenti, garage ed aree non edificate ubicate ad Angri, e un’altra proprietà immobiliare (Villa Concetta) situata nel Comune di Sant’Egidio del Monte Albino.

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