Indagati quattro dipendenti di una ditta di servizi cimiteriali e uno di un’agenzia di pompe funebri. Ancora da quantificare il numero delle asportazioni.
Ancona – Durante le operazioni di riesumazione avrebbero estratto le protesi dentarie in oro dai defunti per rivenderle ad un negozio della catena “Compro Oro” di Jesi. A finire nei guai sono stati quattro dipendenti di una ditta incaricata dei servizi cimiteriali, attiva in diversi comuni della provincia di Ancona, e un dipendente di una ditta di onoranze funebri. La Procura ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini nei loro confronti: dovranno rispondere, in diverse forme, dei reati di vilipendio e sottrazione di cadavere.
Il macabro traffico è emerso durante un’inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Jesi, sotto la supervisione della Procura di Ancona, e risalgono al 2023. Durante l’indagine, è stato anche scoperto che, durante la riesumazione di una salma non completamente decomposta, alcuni degli accusati, insieme al dipendente della ditta funebre, avevano proceduto a ridurre il corpo, sebbene ancora non fosse completamente mineralizzato. Le esumazioni venivano effettuate secondo i regolamenti comunali, solitamente dieci anni dopo il decesso.
Il proprietario del Compro Oro di Jesi è risultato completamente estraneo ai fatti, in quanto non era al corrente della provenienza illegale dell’oro. I carabinieri non sono ancora riusciti a determinare né il numero esatto di corpi coinvolti né la frequenza delle incursioni nei cimiteri della zona.