Concorrenza “sleale” tra Lugo e Faenza. Quattro dipendenti finiscono nei guai per furto aggravato, riciclaggio, evasione fiscale. Sequestro da 325mila euro.
Ravenna – Alcuni dipendenti di una società di Lugo , attiva nel settore della progettazione e produzione di impianti industriali, si sono impossessati di oltre 1.000 disegni tecnici di proprietà della società attraverso accessi abusivi ai sistemi informatici. In seguito hanno avviato un mercato parallelo di vendita di macchinari che, basandosi sui medesimi disegni, replicava le caratteristiche tecniche degli “originali”, sottraendo ai titolari della proprietà industriale quote di mercato e profitti.
Accertati i fatti la Gdf ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo per oltre 325.000 euro. Quattro i destinatari della misura (di nazionalità italiana e marocchina), ritenuti responsabili dei reati di accesso abusivo a sistema informatico, furto aggravato ed auto-riciclaggio.
In seguito i finanzieri hanno scoperto anche che le “copie” dei macchinari fossero state vendute attraverso una una società che solo formalmente aveva sede in Marocco, con l’effetto di occultarne i ricavi al Fisco italiano. In realtà, invece, tutte le operazioni venivano congeniate e poste in essere nella sede effettiva, cioè quella di Faenza, con conseguenti ricadute su obblighi di dichiarazione e versamento delle imposte omessi.
In particolare, all’esito della verifica fiscale, che ha riguardato i periodi di imposta dal 2017 al 2020, la società “marocchina” ha omesso di dichiarare al fisco italiano ricavi per quasi 1,2 milioni di euro ed evaso imposte per circa 130 mila euro.