Il Sindacato Italiano Commercialisti suggerisce di estendere la platea dei debiti fiscali e rivedere il tasso di interesse al 4%.
Roma – Il Sindacato Italiano Commercialisti (S.I.C.) interviene nel dibattito sulla nuova Rottamazione quinquies, sottolineando l’esigenza di garantire piena coerenza temporale e proporzionale con la precedente Rottamazione quater, introdotta dal D.L. 34/2023.
«La quater consentiva di definire i debiti affidati alla riscossione fino al 30 giugno 2022, con domanda da presentare entro il 30 giugno 2023: un intervallo logico di circa un anno tra la data limite delle cartelle e il termine per aderire» – ha dichiarato Marcello Guadalupi, Presidente del S.I.C.
«In base alle bozze del DDL di Bilancio 2026 – ha proseguito Guadalupi – la nuova definizione agevolata sembrerebbe abbracciare l’arco temporale compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, fissando la scadenza per la presentazione delle istanze di adesione al 30 aprile 2026. Alla luce di tale proporzione, e per una questione di coerenza, equilibrio e ragionevolezza con quanto già previsto in passato, sarebbe auspicabile che la nuova Rottamazione quinquies includa i carichi affidati almeno fino al 30 giugno 2025 o, quantomeno, fino al 31 dicembre 2024.»
Il Sindacato sottolinea come un’estensione temporale di tale portata consentirebbe di intercettare i debiti più recenti, maturati nel periodo post-pandemico e in una fase contraddistinta da forte pressione economica su imprese, professionisti e lavoratori autonomi.
Inoltre, sempre nell’ottica di agevolare la partecipazione e rendere la misura realmente accessibile, il S.I.C. richiama l’attenzione sulla necessità di rivedere il tasso di interesse applicato alle rateazioni. A differenza del 2% annuo previsto nelle precedenti edizioni, la nuova misura prevede un’aliquota del 4% annuo, che rischia di risultare eccessivamente onerosa e insostenibile, soprattutto per le rateazioni di lungo periodo.
Il S.I.C. ribadisce il proprio impegno a promuovere, in tutte le sedi istituzionali, un confronto costruttivo e continuo volto a sostenere una fiscalità più equa, sostenibile e coerente con la reale situazione economica del Paese.