Maresciallo Rocca, il giornalista Bruno Palmieri, l'avvocato Porta, Mandrake. Proietti non è morto, è scomparso. Rimarrà per sempre nei nostri cuori.
Roma – Con Gigi Proietti non se ne va un semplice attore. Se ne va un pezzo della commedia dell’arte italiana, quella migliore, fatta di ironia, risate, talento e tanto ma tanto teatro. Uno straordinario talento quello di Proietti. Tanto straordinario da non avere un erede degno del suo nome. Gigi si è spento per gravi problemi cardiaci, dopo essere stato ricoverato in condizioni critiche in una clinica romana da quasi un mese. I funerali, a quanto sembra, saranno pubblici, ma con ingressi limitati.
L’ultima apparizione l’aveva fatto con uno spot per gli anziani con la Polizia di Stato per tenerli distanti dal Covid. Poi aveva deciso di “darsi una calmata” ma la sua malattia non gli avrebbe lascito scampo. Al cardiologo che gli faceva la Tac Gigi aveva chiesto con quella sua superlativa espressione in romanesco: “…A dotto’, ja faccio stavorta? O so che so messo male ma che dice, ja faccio?..“.
Noi di Pop non vogliamo aggiungere altro. Non avevamo preparato il cosiddetto “coccodrillo” ovvero quel pezzo che il giornalista tiene in serbo per commemorare un personaggio famoso che muore. Siamo convinti che Gigi, da lassù, commentando la sua morte certamente avrebbe accennato alle celeberrime note della canzone di Ettore Petrolini…