Roma introduce il ticket da 2 euro per i turisti

Dal primo febbraio scatta la nuova tariffa per chi visita alcuni monumenti e musei capitolini, mentre i residenti avranno accesso gratuito a tutte le strutture culturali.

Roma – Dal primo febbraio i visitatori dovranno pagare un contributo di due euro per accedere a sei luoghi culturali della Capitale che finora erano ad ingresso libero, tra cui la celebre Fontana di Trevi. La misura non riguarderà chi risiede nell’area metropolitana romana, che anzi beneficerà dell’ingresso gratuito a tutti i complessi museali amministrati dall’ente locale.

L’annuncio è stato dato dal primo cittadino Roberto Gualtieri durante una presentazione tenutasi presso l’Esedra di Marco Aurelio, nella sede dei musei capitolini. Le finalità dell’iniziativa, ha spiegato il sindaco, sono molteplici: innanzitutto migliorare la qualità della visita per chi fruisce del patrimonio culturale cittadino, contrastando i fenomeni di eccessivo affollamento che compromettono l’esperienza dei visitatori. Inoltre, dopo il periodo di investimenti legati ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si punta a garantire la continuità nella cura e nel mantenimento dei beni culturali, incrementando al contempo le opportunità di accesso alla cultura.

I sei siti che diventeranno a pagamento sono: l’area del catino della Fontana di Trevi, dove già oggi vige un sistema di controllo degli accessi, la villa di Massenzio, il museo Napoleonico, il museo di scultura antica Giovanni Barracco, il museo Carlo Bilotti e il museo Pietro Canonica. Continueranno invece a essere accessibili gratuitamente per tutti il museo dedicato alla Repubblica Romana e alla Memoria Garibaldina, il museo di Casal De Pazzi, il museo delle Mura e la Casa Museo di Alberto Moravia.

Per quanto concerne la Fontana di Trevi, il contributo sarà richiesto nella fascia oraria dalle 9 alle 22. Le proiezioni elaborate dal Campidoglio stimano che l’introduzione del biglietto nel solo monumento barocco possa generare entrate annuali per circa 6,5 milioni di euro.

Il secondo elemento della riforma tariffaria è quello che il sindaco ha definito motivo di particolare soddisfazione: l’eliminazione completa di qualsiasi costo d’ingresso a tutti i musei e monumenti gestiti dall’amministrazione comunale per chi abita a Roma e nell’area metropolitana circostante. Per usufruire di questo beneficio sarà sufficiente esibire un documento che attesti la residenza.

Il terzo aspetto riguarda la destinazione dei proventi: le risorse generate dai biglietti dei sei siti, una volta sottratte le spese operative del sistema e compensate le mancate entrate derivanti dalla gratuità per i residenti, andranno a costituire un fondo specifico dedicato alla manutenzione e alla cura del patrimonio culturale cittadino. L’obiettivo è assicurare una maggiore regolarità negli interventi di conservazione, considerando che Roma rappresenta un patrimonio riconosciuto a livello mondiale.

L’ultimo pilastro della riforma coinvolge la Mic Card, la carta dei musei capitolini, che verrà rafforzata e trasformata in uno strumento più ampio per la promozione del patrimonio culturale urbano. In prospettiva, la tessera permetterà l’accesso non solo ai musei e monumenti, ma anche a tutti i servizi culturali offerti, inclusi quelli delle fondazioni partecipate dall’amministrazione comunale. La funzione della carta non si limiterà più solamente a garantire la gratuità, come avviene attualmente.