Per evitare il sequestro un quarantenne cinese prova a corrompere i militari e finisce davanti al giudice. Denunciato per frode il titolare dell’esercizio.
Roma – Pur di evitare il sequestro di accessori per la telefonia, il commesso di una rivendita al dettaglio al Pigneto ha provato a corrompere una pattuglia di Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, offrendo loro 500 euro.
Le Fiamme Gialle del 3° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma erano entrate nell’esercizio commerciale per verificare la liceità della merce posta in vendita, rilevando che gli articoli recavano il marchio contraffatto di una nota casa produttrice, oltre che essere privi della certificazione di conformità di sicurezza.
L’uomo, un quarantenne di nazionalità cinese, ha avvicinato con un pretesto uno dei militari mentre era in corso la stesura degli atti di polizia giudiziaria, mostrando una “mazzetta”, rivelatasi poi costituita da dieci banconote da 50 euro ciascuna.
Il dipendente è stato arrestato per l’ipotesi di reato di istigazione alla corruzione e processato con rito “direttissimo” dalla Sezione Collegiale del Tribunale Ordinario di Roma, mentre il titolare della ditta individuale cui è riconducibile l’attività commerciale dovrà rispondere di frode in commercio e di introduzione nel territorio nazionale di merce contraffatta.