Roma, blitz Gdf-Dea a Tor Bella Monaca: fiumi di droga e 10 arresti [VIDEO]

In manette anche i gestori delle piazze di spaccio. Nascondevano la “roba” e i soldi ovunque, anche nella lavatrice.

Roma – Nascondevano la droga e i soldi ovunque, anche nella lavatrice, insieme ai panni sporchi. Maxi operazione antidroga a Roma, nel quartiere Tor Bella Monaca, dove gli agenti della Guardia di Finanza hanno sequestrato oltre 150 kg di droga e armi da guerra. Dieci arresti. In manette anche i gestori delle piazze di spaccio. Su delega della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO), in cooperazione con la Drug Enforcement Administration (D.E.A.) americana nell’ambito del coordinamento effettuato dal Comando Generale – II Reparto della Guardia di Finanza, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare.

Otto in carcere, uno agli arresti domiciliari e uno con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, per le ipotesi di reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, produzione e traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegali di armi, possesso di documenti di identificazione falsi, sostituzione di persona e furto di energia elettrica.

Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale, costituisce l’epilogo delle indagini coordinate dalla Dda ed eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (GICO) e dal 3° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma, nel cui ambito sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, i quali avrebbero costituito una stabile struttura organizzativa con sede nel quartiere di Tor Bella Monaca finalizzata all’approvvigionamento e alla distribuzione al dettaglio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.

L’organizzazione poteva contare su un significativo numero di “dipendenti” che si occupavano della gestione delle piazze di spaccio, ponendo in essere anche azioni violente necessarie a mantenere il controllo del mercato a fronte di tentativi di infiltrazione da parte di fazioni rivali. È stata, infatti, ricostruita la disponibilità illegale in capo agli associati di armi anche di grosso calibro (fucili a pompa) e da guerra (kalashnikov).

Le investigazioni hanno portato, tra l’altro, al sequestro di oltre 72 kg di cocaina giunti dall’Ecuador presso il porto di Civitavecchia e di una piantagione di marijuana rinvenuta all’interno di una villa nella provincia romana. È stato, inoltre, documentato l’acquisto dalla Spagna di oltre 50 kg di hashish del tipo “polline”, nonché diversi episodi di cessione “all’ingrosso” di stupefacente, per oltre 30 kg di marijuana.

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