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Rivolta tra i detenuti di Regina Coeli, il caos dopo la scoperta di armi nelle celle

La denuncia del sindacato UilPa, che chiede un intervento urgente del governo per sfoltire il sovraffollamento e sbloccare le assunzioni.

Roma – È scoppiato il caos al carcere Regina Coeli di Roma dove un’ottantina di detenuti della quarta sezione ha fatto partire una rivolta appiccando incendi e distruggendo diverse celle. I disordini, riferisce la polizia penitenziaria, è scoppiato in mattinata dopo che le autorità hanno fatto una perquisizione tra le celle e hanno trovato diverse armi rudimentali, come bastoni e pezzi di ferro affilati. Tra gli oggetti rinvenuti, anche della grappa autoprodotta. Secondo le prime informazioni disponibili, non risultano esserci feriti né tra i detenuti né tra il personale. E i disordini starebbero rientrando. Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, torna a ribadire le gravi condizioni in cui versano le carceri.

Gli istituti penitenziari, continua Fazio, “si confermano una polveriera pronta a esplodere alla minima scintilla. Suicidi, omicidi, violenze, stupri, devastazioni, traffici illeciti alla frequenza mai vista in precedenza, eppure dal Governo non si avverte il dovere di intervenire in maniera decisa. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, convochi una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri e vari immediatamente un decreto-legge per sfoltire la densità detentiva e ridurre il sovraffollamento di 14mila reclusi, consentire assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, deficitario di 18mila agenti, e garantire l’assistenza sanitaria, soprattutto psichiatrica. Servono poi riforme complessive e strutturali”, conclude.

“Quella che si prospetta è una stagione estiva pesantissima, perché il sovraffollamento cresce giorno per giorno e le carenze nelle dotazioni di Personale di Polizia penitenziaria stanno toccando livelli difficilmente registrati”, ha sottolineato il segretario generale della Fns Cisl, Massimo Vespia. Nel carcere di Regina Coeli si contano oltre 180 unità in meno di quelle previste. Che ci siano dei problemi, soprattutto per quanto riguarda l’organico, lo sottolinea anche la Fns Cisl lazio: “È inaccettabile che una sola unità di polizia penitenziaria espleti sevizio in un intero reparto come è articolato Regina Coeli, evidenziando le criticità connesse”. Secondo la Fns Cisl lazio “c’è la necessità di incremento personale a Regina Coeli vista la grave carenza di personale esistente mancano 188 unità mentre a livello regionale mancano 930 unità di polizia penitenziaria”.

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