Rivolta nel carcere di Torino: denunciati e trasferiti i giovani presunti responsabili

Un’azione messa in scena per favorire l’evasione dei detenuti minorenni: fuggitivi fermati prima che oltrepassassero il muro di cinta.

Torino – Danni per centinaia di migliaia di euro e una struttura inagibile. E’ il bilancio della notte di rivolta nel carcere minorile torinese Ferrante Aporti. Un’azione – si è scoperto – coordinata con l’altro penitenziario della città, il Lorusso e Cotugno, con lo scopo di favorire l’evasione di alcuni detenuti più giovani. I fuggitivi sono stati fermati prima che oltrepassassero il muro di cinta. E ora rischiano un aggravamento della pena. 

Il Ministero della Giustizia, tramite il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, ha annunciato che “i giovani responsabili di questi atti criminali sono stati trasferiti e sono stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti degli altri soggetti coinvolti. Tutti sono stati denunciati alla competente autorità giudiziaria per i gravissimi reati commessi”. “Grazie al pronto intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria – prosegue la nota – si è riusciti, attraverso un contenimento non violento, a evitare che la rivolta degenerasse in maniera più grave”.

Il documento spiega poi cosa ha fatto deflagrare i disordini. “Sono scaturiti dalla notizia dell’arresto in flagranza di reato del fratello maggiorenne di un detenuto, trovato in possesso di 20 grammi di sostanza stupefacente che stava introducendo nell’istituto. Questi giovani hanno letteralmente devastato il carcere, in particolare gli uffici del direttore e del personale, causando danni per centinaia di migliaia di euro. I provvedimenti disciplinari e i trasferimenti sono stati adottati immediatamente e i lavori di ristrutturazione sono già in corso”.

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