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Rientrata la rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano

A far scattare la protesta forse la sanzione disciplinare inflitta a un giovane detenuto. La Sappe: “Troppa violenza, eventi critici in aumento”.

Milano – E’ rientrata la rivolta che si è scatenata nel tardo pomeriggio di oggi, 259 maggio, nel carcere minorile Beccaria di Milano, dove qualche decina di giovani carcerati aveva deciso di non rientrare all’interno ma di restare in cortile. A fare scattare la protesta sarebbe stata una sanzione disciplinare inflitta a un ragazzo dopo che uno dei reclusi avrebbe cercato di strangolare un agente della polizia penitenziaria.

Dopo aver sfasciato l’interno di diverse celle, i detenuti si sono barricati nel cortile e in un’ala dell’istituto penitenziario, nei mesi scorsi già al centro delle cronache per una serie di abusi documentati su reclusi minorenni. Il carcere è stato prontamente circondato da diverse volanti della polizia della Questura di Milano per scongiurare il rischio di evasioni. Già il 7 maggio scorso nella notte c’era stata una rivolta con distruzione di arredi e tentativi di evasione. Dopo qualche ora gli agenti sono riusciti a riportare la calma.

L’ingresso del carcere Beccaria

Il Sappe denuncia: servono provvedimenti urgenti

Il segretario generale del Sappe Donato Capece giudica la condotta dei detenuti ancora in rivolta “irresponsabile e gravissima. Sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che la situazione al Beccaria è sempre ad alta tensione e la Polizia Penitenziaria “continua a ‘tenere botta’, nonostante le quotidiane aggressioni”. I problemi del carcere “sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento. È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al corpo di polizia Penitenziaria” conclude.

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