Il corpo del 34enne di Altivole è stato recuperato dai vigili del fuoco nel fiume Santerno. Il ritrovamento poche ore dopo l’appello televisivo della famiglia.
Imola – Il corpo di Daniele Mocellin, 34enne di Altivole (Treviso), scomparso il 2 aprile 2025, è stato recuperato senza vita ieri sera dai Vigili del Fuoco di Bologna nel fiume Santerno, a Imola, a oltre 300 chilometri da casa. La notizia è trapelata poche ore dopo l’appello della famiglia nella trasmissione “Chi l’ha visto?” su Rai 3. La Procura di Bologna ha disposto un’autopsia per chiarire le cause e il momento del decesso, mentre i carabinieri indagano su come e perché l’uomo si trovasse così lontano dalla sua residenza. Nessun segno di violenza è stato rilevato sul corpo, ma il caso resta avvolto nel mistero.
Daniele Mocellin, padre di quattro figli e penultimo di cinque fratelli, si era allontanato dalla sua abitazione ad Altivole la sera del 2 aprile 2025, senza fornire spiegazioni. A bordo della sua Renault Scenic nera (targa EB830ZX), aveva chiamato la madre Rosanna alle 2 di notte, ma il telefono era spento, e da allora non aveva più dato notizie. La sua auto fu ritrovata il 12 aprile parcheggiata “in fretta” al centro commerciale “I Giardini del Sole” di Castelfranco Veneto, con i sedili posteriori abbassati per trasportare materiali da lavoro e due scatole di scarpe all’interno. La denuncia di scomparsa, presentata ai carabinieri di Riese Pio X, aveva attivato il protocollo della Prefettura di Treviso per la ricerca di persone scomparse. Ricerche che si erano estese a livello nazionale, con segnalazioni di avvistamenti a Imola (due volte) e a Tavola (Prato) nei giorni precedenti.
Proprio ieri sera la madre Rosanna e la sorella Daniela avevano lanciato un disperato appello nella trasmissione “Chi l’ha visto?”. Durante la diretta da Castelfranco Veneto, avevano descritto Daniele come un uomo in un momento di fragilità, con ossessioni di persecuzione e una forte religiosità, evidenziata da un tatuaggio di una Bibbia sul petto e orecchini a forma di croce. “Credeva di essere perseguitato”, ha raccontato Rosanna, mentre Daniela ha aggiunto: “È in un momento di fragilità e va aiutato. Chi lo vede, lo segnali”. Poche ore dopo l’appello, la notizia del recupero del corpo ha spezzato le speranze della famiglia