Il presidente Fontana convoca l’Ufficio di presidenza al termine dei lavori pomeridiani. Tajani “Non ho parole, l’emiciclo non è un ring”.
Roma – “Ieri non ci sono stati ‘disordini in Aula’ ma una chiara aggressione politica”. Lo ha detto Federico Fornaro, del Pd, alla ripresa dei lavori in Aula alla Camera sull’autonomia, dopo la maxi-rissa avvenuta ieri a Montecitorio. Alla richiesta dei dem si sono uniti anche i deputati del M5S. “C’è stata una aggressione squadrista da più deputati di destra che hanno provato in tutti i modi a raggiungermi, lo hanno fatto con calci e pugni”, ha affermato il deputato Leonardo Donno, del M5S. “E’ evidente quello che è avvenuto, una aggressione. Poi ci saranno le questioni di carattere disciplinare, ma non può rimanere agli atti disordini, c’è stata una aggressione nei confronti di un deputato. E’ una questione di chiarezza tra di noi, non può essere che nel processo verbale non sia certificato quello che è avvenuto”, ha detto Fornaro alla ripresa dei lavori.
In Aula anche il deputato del M5S Alfonso Colucci ha contestato la ricostruzione dei fatti accaduti ieri a Montecitorio contenuta nel processo verbale e nel resoconto stenografico. “Siete degli squadristi, vogliamo verità in questo processo verbale“, ha gridato Colucci. “Questa ricostruzione è palesemente falsa, non si fa nessuna menzione di quello che Donno ha subito: 3 giorni di prognosi per essere stato colpito al petto”, ha fatto eco l’altro deputato pentastellato Giorgio Fede. Sul processo verbale è intervenuto anche il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti.
Rivolgendosi al vicepresidente della Camera Sergio Costa, che presiede la seduta di stamattina, Foti ha detto che “nel processo verbale e nello stenografico non risulta che il deputato Pietrella è stato colpito dal relatore di minoranza con una stampella e non risulta che l’onorevole Stumpo ha lanciato una sedia verso questi banchi. Giustamente, ci sono le immagini e si procederà coi filmati prossimamente. Io non ho contestato che nel processo verbale non ci fosse questo perché ricordo perfettamente che lei ha sospeso la seduta”. Foti ha poi parlato con i cronisti in Transatlantico, sottolineando che gli uffici della Camera “hanno il dovere di fare un’istruttoria dettagliata” su quanto accaduto “perché gli episodi sono diversi e tutti censurabili”.
Il presidente di turno Costa ha annunciato che il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha convocato l’Ufficio di presidenza al termine dei lavori pomeridiani dell’Aula sui fatti di ieri durante il voto sull’autonomia. Intanto in Aula si susseguono gli interventi. Angelo Bonelli ha rimarcato che “ieri è accaduto un fatto grave, c’è stato un oltraggio alla bandiera italiana. Noi non siamo disponibili a continuare fino a quando ci saranno in aula i responsabili di questa aggressione, chiediamo si svolga prima un Ufficio presidenza”.
“Il colpo allo sterno è vietato persino nella lotta libera, Leonardo Donno poteva morire!”, ha gridato la deputata del M5S Susanna Cherchi. Mauro Berruto, del Pd, ha sventolato una bandiera tricolore. “Non la do al ministro Calderoli, la lascio sul banco di Matteotti”, ha detto Berruto con il Tricolore in mano. Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepremier Antonio Tajani: “Non ho parole”, ha detto sottolineando che “nessun deputato di Forza Italia è stato coinvolto, questo ci tengo a sottolinearlo”, ha aggiunto Tajani, parlando di una “rissa provocata certamente da un atteggiamento nei confronti di un ministro della Repubblica che si poteva pure evitare”. “L’emiciclo non è un ring – ha scandito – se vogliamo non perdere altri elettori dobbiamo dare esempi molto diversi”.
Eppure anche dopo il caos ha imperato. Le opposizioni hanno iniziato a intonare ‘Bella ciao’ e poi scandito in coro “Fuori i fascisti dal Parlamento”.