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Rinnovo Ccnl Sanità 2022-2024: in esame l’aumento medio di 130 euro lordi al mese

Ugl: “Piccolo spiraglio di luce”. E sul problema aggressioni, il sindacato chiede “interventi mirati per sicurezza operatori e assistenza di qualità”.

Roma – Aumento medio del 5,78%, ossia circa 130 euro lorde, al quale si sommeranno (per chi vi lavora) le indennità di Pronto soccorso: 70 milioni di euro dal 1° giugno 2023 al 31 dicembre 2023 e per 140 milioni di euro con decorrenza dal 1° gennaio 2024. Questi sono solo due dei punti qualificanti dell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto del comparto sanità, inviato al Mef dal Comitato di settore e che riguarda 581mila professionisti appartenenti al personale non medico e non dirigente, dipendente del Ssn, degli Izf, degli Irccs, delle Rsa, delle ex Ipab e di altri enti sanitari.

Un atto, quello approvato dal Comitato di Settore Regioni-Sanità e ora all’esame del Mef, accolto come un “piccolo spiraglio di luce” da Ugl Salute, per il quale l’aumento di circa 130 euro lordi al mese raccoglie l’esigenza di alzare gli emolumenti di una schiera di professionisti “troppo spesso dimenticati”.

“In attesa che la trattativa si sviluppi nella sua interezza dall’esame dell’atto di indirizzo emergono altri aspetti positivi, tra cui le indennità rivolte a chi opera nei Pronto Soccorso. Sono passi significativi, che però dovranno strutturarsi in un percorso più ampio che porti i nostri operatori ad essere retribuiti al pari dei colleghi europei”, ha commentato Gianluca Giuliano, Segretario della UGL Salute.

“Molto importante – prosegue il sindacalista – anche quel che riguarda il benessere psicofisico dei lavoratori. È fondamentale la conciliazione dei tempi vita lavoro così come garantire a tutti la massima sicurezza mettendo i professionisti al riparo dagli atti di violenza che si perpetrano ai loro danni quotidianamente. Voglio anche sottolineare l’attenzione data agli Operatori Socio Sanitari. Da tempo combattiamo senza sosta una battaglia per la valorizzazione di questa figura imprescindibile all’interno dei gruppi di lavoro a cui va garantita l’adeguata dignità. La proposta, finalmente, di valutare la possibilità di un nuovo profilo di Oss con formazione complementare in assistenza sanitaria definendone i requisiti di accesso, l’inquadramento nell’area degli assistenti e la relativa declaratoria è un segnale verso questa categoria. A tutto questo si uniscono le recenti dichiarazioni del Presidente Meloni che ha nuovamente sottolineato di aver posto la sanità e l’abbattimento delle liste d’attesa tra le priorità assolute del suo Governo. La UGL Salute resterà vigile perché un percorso virtuoso per un SSN rinnovato possa essere compiuto nella sua interezza” conclude Giuliano.

Il sindacato Ugl è intervenuto nei giorni scorsi anche per rimarcare il problema del sovraffollamento delle strutture e della sicurezza degli operatori, tema quest’ultimo drammaticamente all’ordine del giorno per via dei tanti fatti di cronaca che riportano continue aggressioni al personale sanitario. La cosa non è diversa nelle Marche, come sottolinea Benito Rossi, il segretario regionale della UGL Salute in una nota congiunta con Giuliano.

Gianluca Giuliano (UGL Salute)

“Il problema nelle strutture marchigiane è simile a quello che da tempo denunciamo a livello nazionale. Gli operatori sanitari, impegnati a portare assistenza ai cittadini, sono spesso bersaglio di aggressioni. Abbiamo formulato una serie di proposte per metterli in sicurezza. Tra le altre – prosegue il sindacalista – l’attivazione in ogni struttura ospedaliera di posti di pubblica sicurezza attivi 24 ore su 24 e la predisposizione di telecamere fisse e pulsanti antiaggressione collegati con le centrali delle forze dell’ordine. L’esasperazione dei cittadini non deve in alcun modo sfociare in atti ostili, ma siamo convinti che riuscire a decongestionare gli ospedali, con turni di attesa per l’erogazione delle prestazioni accettabili, debba essere un dovere istituzionale e civile. Chiediamo alla Regione Marche di attivarsi per scorporare la gestione dei codici meno urgenti ed indirizzarli verso strutture ad hoc che alleggeriscano la pressione sui nosocomi. C’è altresì necessità di recuperare posti letto nei reparti di degenza perché l’attesa, per chi ha bisogno di un ricovero, non si prolunghi per giorni. La Ugl Salute Marche oltre a rappresentare costantemente e pubblicamente le criticità nel settore dell’emergenza urgenza vuole fungere anche da stimolo propositivo. Il tempo di attendere è terminato. Occorre agire e risolvere, per il bene degli operatori e dei cittadini, che hanno diritto di usufruire di una assistenza di qualità” concludono Giuliano e Rossi.

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