Il malvivente era già stato condannato anche per ricettazione, violenze e minacce a pubblico ufficiale. Da ultimo era stato denunciato per violenza sessuale.
Gorizia – L’Ufficio Immigrazione della Questura ha espulso un 38enne albanese appena uscito dalla Casa di Reclusione, resosi responsabile dal suo ingresso in Italia di numerosi reati, tra cui un omicidio commesso nel 2010 in provincia di Gorizia. L’espulsione è stata eseguita con decreto di accompagnamento immediato alla frontiera emesso dal Questore di Padova Marco Odorisio in esecuzione del provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Padova per pericolosità sociale: a seguito di convalida del Giudice di Pace, il 38enne albanese è stato scortato da personale della Questura di Padova ed espulso dal territorio nazionale attraverso la frontiera di Verona a bordo di aereo diretto in Albania.
Entrato in Italia nel 2004, il 38enne ha regolarizzato la propria posizione sul territorio nazionale ottenendo un permesso di soggiorno per minore età, successivamente convertito in permesso per lavoro subordinato poi revocato per motivi giudiziari dal Questore di Gorizia. Nel mese di novembre 2023, il Questore di Padova ha rigettato l’istanza presentata dallo stesso per il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari in qualità di coniuge di cittadina italiana.
Nel 2010 il 38enne è stato condannato con sentenza emessa dalla Corte di Assise d’Appello di Trieste, alla pena di 15 anni reclusione in ordine al reato di omicidio: nel 2008 aveva ucciso un uomo a coltellate. In particolare, il soggetto aveva pattuito un compenso di denaro (pari a 700€) per impartire “una bella lezione” alla vittima: tuttavia il piano inizialmente concordato prese una piega differente in quanto nel corso di una serata la vittima, presente nella propria abitazione, venne sorpreso dalla presenza di due individui, tra i quali il 38enne albanese e un complice rimasto ignoto, che lo aggredirono, ferendolo con due coltelli e causandone il decesso. La vittima fu trovata riversa a terra con il volto imbrattato di sangue e con la lama di coltello rimasta infilata nel collo, presentando anche ferite da arma bianca su altre parti del corpo (torace e mani).
L’uomo è stato anche condannato a seguito di sentenze divenute irrevocabili, emesse dal Tribunale in composizione monocratica di Tolmezzo (Ud), dal Tribunale in composizione monocratica di Gorizia e dalla Corte d’Assise di Appello di Trieste per un totale di 2 anni e 2 mesi per aver commesso tra il 2008 e il 2012 reati di minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale, ricettazione e calunnia. A suo carico anche ulteriori precedenti in materia di violenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali in quanto nel 2014 e nel 2017, durante il periodo di detenzione all’interno del carcere di Padova (2014) e Verona (2017), aggrediva con fare minaccioso un agente penitenziario afferrandolo alla gola e minacciandolo di morte e, in un altro episodio, aggrediva un soggetto recluso.
Da ultimo, nel mese di agosto 2023 il 38enne è stato denunciato per violenza sessuale per un episodio accaduto a Curtarolo: in particolare, all’interno di alcuni uffici aziendali una donna italiana 30enne, che li prestava attività lavorativa, si trovava in compagnia del 38 enne albanese, suo conoscente. Il 38enne, dopo aver avuto la certezza di essere rimasti da soli, palpeggiava la donna tentando di avere un rapporto sessuale.