Rimini, riduce la moglie in schiavitù dopo il matrimonio combinato: arrestato bengalese

“Se non ti uccido qui, lo farò in Bangladesh”. Il 36enne ha commesso ai danni della donna abusi per 14 anni: picchiata da lui e dalla suocera, violentata dal suocero e dal cognato.

Rimini – Un uomo di 36 anni, originario del Bangladesh e residente a Rimini da 15 anni, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia dalla Polizia. L’uomo è ora nel carcere dei Casetti.

L’arresto è avvenuto dopo che la moglie, con la quale è sposato da 14 anni, ha sporto denuncia. La donna, che aveva contratto un matrimonio combinato in Bangladesh, ha raccontato di essere stata costretta a vivere in Italia in un piccolo appartamento insieme a 16 persone, alle quali doveva provvedere per ogni necessità. Sottoposta a continue violenze, è stata insultata, picchiata, violentata e umiliata. Questi abusi sono emersi durante il colloquio con le volontarie dell’associazione “Rompi il silenzio” e hanno portato a una denuncia formale alla squadra mobile della Questura di Rimini.

La vittima ha anche riferito di essere stata violentata dal suocero e dal cognato, picchiata dalla suocera e colpita con una cintura dal marito, il quale la minacciava dicendo: “Se non ti uccido qui, lo farò in Bangladesh”. Dopo un primo tentativo di allontanarsi da casa con i figli, la donna è stata costretta a tornare dal marito. Tuttavia, dopo l’ennesima aggressione, ha cercato aiuto presso l’associazione e ora si trova in una casa protetta.

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