Revenge porn a Bogliasco, nel Genovese. Una delle donne coinvolte nella serata ha sporto querela: il professionista rischia fino a sei anni di carcere.
Genova – La Procura di Genova ha aperto un’inchiesta per revenge porn a carico di un notaio, accusato di aver diffuso via WhatsApp alcune immagini intime scattate durante una serata privata in un ristorante di Bogliasco, nel levante genovese. A far scattare le indagini è stata una delle donne presenti alla cena, che ha scoperto la circolazione delle foto in alcune chat.
I fatti risalgono a inizio giugno, quando una comitiva composta da un medico, il notaio, una donna e altri due conoscenti – il proprietario del locale e la sua compagna, una cameriera – si era intrattenuta nel ristorante dopo la chiusura. La serata si è trasformata in un momento di confidenze e intimità, culminato con effusioni private che il professionista avrebbe ripreso con il cellulare.
Secondo quanto emerso finora, il notaio avrebbe inoltrato le immagini a un amico e, forse, ad altri contatti. La diffusione non consensuale è stata scoperta due giorni dopo da una delle donne coinvolte, che ha chiesto spiegazioni al professionista. Questi avrebbe ammesso di aver inviato le immagini, spingendo la vittima – assistita dall’avvocato Salvatore Calandra – a sporgere denuncia.
La Procura ha affidato le indagini alla polizia giudiziaria in servizio presso il tribunale, che ha già ascoltato alcuni dei protagonisti della vicenda. Nel corso delle audizioni sarebbe emerso anche l’uso personale di sostanze stupefacenti, un elemento che potrebbe allargare il quadro investigativo.
Il reato di revenge porn, introdotto in Italia nel 2019, prevede una pena da uno a sei anni di reclusione per chi diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso delle persone ritratte. L’indagine è ancora in fase preliminare e al momento non sono stati emessi provvedimenti cautelari.