Spoglio a rilento e centrodestra in leggero vantaggio. Ma Gasparri avverte: “Dopo Solinas clima non positivo, riflettere sul bilancio”.
Roma – Con lo spoglio che procede a rilento sulle schede di voto delle elezioni regionali in Sardegna, dopo un primo stacco importante di Alessandra Todde, candidata di M5s e Pd sul candidato di centrodestra Paolo Truzzu, ora è testa a testa. I primi dati ufficiali questa mattina avevano dato l’esponente pentastellata in vantaggio con il 53,7% dei voti contro l’uomo di Fdi al 40,3%. Ora invece, quando sono state scrutinate 457 sezioni su 1.844, poco meno di un quarto (461), Truzzu è in testa con il 46,5% sulla candidata del centrosinistra con il 44,6%, su Renato Soru con l’8% e Lucia Chessa con lo 0,9%.
Nel giorno in cui la Sardegna sceglierà il nuovo presidente della Regione, la tensione è palpabile. Il centrodestra trema al pensiero che alla fine dello spoglio possa esserci una sconfitta, anche se la forbice del distacco si è notevolmente ridotta. Dalle 7 di questa mattina sono cominciate le operazioni di scrutinio dello schede elettorali: i componenti delle 1844 sezioni hanno 12 ore di tempo, fino alle 19, per completare tutte le attività con i risultati. Lo spoglio procede a rilento, con il rischio “tagliola”: se in alcune sezioni non verrà completato entro la scadenza, le schede verranno sigillate e portate ai tribunali.
E mentre lo spoglio va avanti, iniziano già le prime reazioni politiche nel centrodestra: Salvatore Deidda, deputato di Fdi, si sfoga quando ancora il distacco delle prime ore premia Todde. “Paghiamo che forse in 5 anni non abbiamo governato proprio brillantemente. Io sono sempre ottimista, la partita si gioca sino all’ultima sezione. Mi aspettavo questo risultato a Cagliari, sapevo che non sarebbe stata una passeggiata”.
Interviene anche il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che afferma: “La candidatura di Truzzu è stata sbagliata? Non ho detto questo. Dico che c’era un presidente che abbiamo ritenuto di non ricandidare perché non c’era un giudizio particolarmente positivo. La sostituzione non ha ribaltato un clima che non era positivo per la giunta uscente”. Gasparri si riferisce alla scelta del centrodestra di non candidare Christian Solinas, il governatore uscente, per sostenere Paolo Truzzu. “Poi mi auguro che si ribalti tutto però bisogna riflettere sul bilancio. La discussione torna a Solinas e nasceva da un giudizio che non era
sfolgorante”, conclude il parlamentare azzurro.
L’incognita per la destra è rappresentata dal voto disgiunto, con cui leghisti e sardisti potrebbero aver “punito” la scelta della premier di puntare su un suo uomo. Per il campo largo, invece, dirimente sarà capire quanti voti avrà portato via l’ex dem Soru. Il candidato con più voti diventa governatore, anche se non arriva al 50%. È inoltre previsto un premio di maggioranza: se la coalizione supera il 40%, alle liste collegate vanno il 60% dei seggi, mentre se la coalizione che si piazza per prima ottiene tra il 25 e il 40% dei voti, è previsto un premio al 55%. Nessun premio, invece, al di sotto del 25%.