Regionali Liguria: al via la seconda giornata di voto, affluenza in calo rispetto al 2020

Alle 23 di ieri, con il dato di 1780 sezioni su 1785, la percentuale in regione è stata del 34,68%, un dato in discesa di oltre cinque punti. 

Genova – l via la seconda e ultima giornata di voto in Liguria per le elezioni regionali 2024: oggi, lunedì 28 ottobre, seggi aperti dalle 7 alle 15. Subito dopo la chiusura del voto inizieranno le operazioni di scrutinio. L’affluenza della prima giornata di voto, domenica 27 ottobre, evidenzia numeri in calo rispetto alle ultime elezioni regionali di quattro anni fa. Alle 23 di ieri, con il dato di 1780 sezioni su 1785, l’affluenza in regione è stata del 34,68%, in calo di oltre cinque punti. 

Per quanto riguarda i dati delle province, nella Città metropolitana di Genova ieri ha votato il 37,34%, in provincia di Savona il 31,55 %, in provincia della Spezia il 35,6%, in provincia di Imperia il 27,15%. Nel 2020, alla stessa ora, aveva votato il 39,8% a livello regionale, mentre nella Città metropolitana di Genova aveva votato il 40,09%, in provincia di Savona il 41,18%, in provincia della Spezia il 39,47%, in provincia di Imperia il 37,15%.

Per votare basta mettere una “X” sul simbolo corrispondente sulla scheda elettorale. Dalla Regione Liguria fanno sapere che “il voto si intende espresso a favore della lista provinciale e si trasferisce automaticamente al candidato Presidente della Giunta regionale collegato”. Si può anche fare una “X” sul nominativo del candidato, anche in questo caso il voto si estenderà a favore della lista provinciale e dell’aspirante presidente collegato. Si possono esprimere fino a due preferenze di candidati nella stessa lista, ma devono essere necessariamente un uomo e una donna.

Le caselle da riempire per il Consiglio regionale sono 31: uno andrà al presidente eletto, e un altro al candidato presidente che arriverà secondo. I seggi saranno ripartiti in modo piuttosto complesso: 24 con metodo proporzionale nelle singole circoscrizioni, cioè le singole province, e altri sei invece con metodo maggioritario per far sì che le liste collegate al presidente eletto abbiano la maggioranza.

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