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Reggio Emilia – App e social per vendere droga ad amici e concittadini

Avvalendosi dei social per circa 3 anni ha portato avanti in maniera regolare un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel suo Comune e a uno stretto “giro” di conoscenti, amici e vicini di casa.

Reggio Emilia – Il lungo iter delle indagini svolte dai carabinieri di Correggio hanno portato alla denuncia di un 22enne residente nel reggiano in ordine al reato di spaccio di sostanze stupefacenti. La Procura della Repubblica presso il tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri della stazione di Correggio ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti del giovane della misura cautelare dell’obbligo di dimora e quindi il divieto allo stesso di uscire dal territorio del comune di residenza in assenza dell’autorizzazione del giudice.

Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Correggio che hanno condotto le indagini. Dalle risultanze investigative è emerso come il giovane dal 2019 spacciava le droghe leggere (hashish e marjuana) ad amici e conoscenti in maniera “regolare” e protratta nel tempo. Attività illecita quella del giovane condotta sempre nell’ambito del proprio Comune di residenza, e con modalità tipiche del “micro spaccio” ovvero comunicando attraverso le comuni App di messagistica istantanea direttamente con i suoi clienti, e consegnando lo stupefacente all’esterno di locali.

Un giro, stando alle indagini dei carabinieri correggesi, molto ristretto e fidato di acquirenti con l’indagato che era solito consegnare lo stupefacente utilizzando semplici mezzi di trasporto quali bici e monopattino mentre i vicini di casa li raggiungeva a piedi. I carabinieri della Stazione di Correggio, ricevuta l’ordinanza applicativa della misura, vi davano esecuzione sottoponendo al provvedimento cautelare il giovane. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità dell’indagato.

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