Ogni stagione ha un momento felice, un perchè. Così ogni dolore, ogni incontro, storia d'amore, scelta, ogni rinuncia, ogni rimpianto.
Ma la felicità vera, quella che resta nell’anima di un bambino per sempre, e che in me si rinnova ogni volta, in questa stagione, è legata al ricordo di un Natale, uno dei più belli della mia vita. Avevo sette anni, ed era il mattino della vigilia. Sentii improvvisamente le grida dei bambini provenire dalla strada; incuriosita, mi sporsi dalla finestra e… la vidi, per la prima volta!
Eludendo mamma, intenta già di prima mattina a preparare il cenone, scesi le scale correndo, tremante per il freddo e l’adrenalina. Mi precipitai sulla soglia del portoncino, e lì rimasi, immobile, incantata, in silenzio. Cadeva a fiocchi piccoli, impalpabili. Era una magia, pensavo. Era la mia prima neve! Porsi il viso al cielo, felice di accogliere su di me quell’evento straordinario, come fosse un dono divino… volendo così, io stessa farmi “dono” alla neve.
Poi, subito dopo, quando questa si sciolse in breve tempo su di me, e sull’asfalto, provai una forte sensazione di delusione, amarezza, e di abbandono.
Era dunque così breve, effimera, la felicità?
Più tardi, riflettendo, mi diedi una risposta. La neve si scioglieva rapidamente sì, ma perché era ritornato il sole, e con esso, un’altra felicità. Capii allora il senso della speranza.