Recuperata dai carabinieri preziosa foto di Churchill rubata da un albergo in Canada

Oggi all’Ambasciata canadese la cerimonia di riconsegna alla presenza del generale Francesco Gargano, comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Roma – Il generale Francesco Gargano, Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nella sede dell’Ambasciata canadese in Italia ha consegnato all’ambasciatrice Elissa Golberg una fotografia che ritrae sir Winston Churchill, sottratta da una sala dell’hotel Fairmont Château Laurier di Ottawa nel periodo dal 25 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022.

Presenti alla cerimonia anche il Vice Ministro della Cultura canadese, rappresentanti della Polizia di Ottawa, l’Ufficiale di collegamento canadese a Roma e il titolare dell’hotel dove avvenne il furto della foto.

L’immagine, intitolata “The Roaring Lion” (il leone ruggente), fu scattata il 30 dicembre 1941 nell’aula del Parlamento del Canada a Ottawa, dopo che Churchill aveva tenuto un discorso sulla Seconda Guerra Mondiale, a cura dell’artista Yousuf Karsh – noto fotografo di illustri personaggi del Novecento le cui opere sono esposte in importanti musei internazionali.

La foto era stata donata nel 1998 all’hotel canadese dallo stesso Karsh, insieme ad altri sette ritratti da lui firmati, realizzati con la tecnica stampa ai sali d’argento, ed era stata esposta nella sala di lettura dell’albergo per decenni, finché non era stata rimossa dalla parete e sostituita da una copia falsa, rimasta poi appesa al suo posto, inosservata, per otto mesi.

Particolare della firma del fotografo Yousuf Karsh

L’indagine, condotta dalla Sezione Antiquariato del Reparto Operativo TPC e coordinata dalla Procura di Genova, ha preso spunto dall’acquisizione di informazioni relative alla messa in vendita del pregiato ritratto fotografico da parte di una casa d’aste londinese: l’opera, difatti, venne acquistata nel maggio 2022 da un professionista italiano, in buona fede e ignaro della provenienza illecita dello scatto fotografico.

Dagli sviluppi investigativi, conseguiti in collaborazione con la polizia canadese, i carabinieri TPC accertavano che le ricerche della fotografia non erano mai state diramate a livello internazionale tramite i canali Interpol ed Europol, né censite nella “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, in uso al Comando TPC, quale opera d’arte da ricercare. Solo dopo il perfezionamento della vendita all’asta, l’immagine veniva inserita nel database “PSYCHE” di Interpol.

L’acquirente italiano, informato circa il furto della fotografia e dell’importanza che la stessa rappresenta per il patrimonio storico-artistico dello Stato canadese, non si opponeva all’esecuzione del decreto di sequestro emesso dalla magistratura genovese, ponendola a disposizione degli inquirenti italiani al fine di consentirne la successiva restituzione al luogo di provenienza.

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