Rc Auto, Codacons denuncia: “In due anni stangata da due miliardi”

Secondo il report del Comitato “il costo dell’assicurazione ha subito un rialzo del 17.3%, pari a 61 euro in più per polizza”.

Roma – Mentre le compagnie assicurative macinano utili da record, sugli automobilisti italiani è calata la mannaia di un rincaro superiore ai 2 miliardi di euro, causato dal graduale e costante aumento delle tariffe Rc auto a partire dalla seconda metà del 2022.

A riferirlo è il Codacons, che oggi ha pubblicato un rapporto basato sui dati provinciali dell’Ivass. L’analisi evidenzia come l’incremento delle tariffe sia stato più marcato in alcune città rispetto ad altre. Il costo medio dell’assicurazione Rc auto in Italia è passato dai 353 euro di gennaio 2022 ai 414 euro di settembre 2024, segnando un rialzo complessivo del 17,3%, pari a 61 euro in più per polizza.

Considerando le 32,9 milioni di auto assicurate nel Paese, questo aumento ha comportato un esborso aggiuntivo complessivo di oltre 2 miliardi di euro negli ultimi due anni, secondo i calcoli del Codacons. Esaminando le variazioni a livello provinciale, emerge che in 12 città le tariffe sono cresciute in media oltre il 20% nello stesso periodo. Roma detiene il primato: il costo dell’assicurazione è passato da 379,7 euro a inizio 2022 a 483 euro attuali, con un aumento del 27,2% che si traduce in 103 euro in più per polizza. Anche altre città hanno subito incrementi significativi, come Cagliari (+22,5%, pari a 79 euro in più), Pordenone (+21,5%), Massa-Carrara e Caltanissetta (entrambe +21,3%).

“Gli automobilisti italiani continuano a pagare il prezzo di questi aumenti, iniziati dalla seconda metà del 2022 e in crescita in tutte le città – dichiara Carlo Rienzi, presidente di Codacons – Questo, nonostante i profitti delle compagnie assicurative abbiano raggiunto livelli record, toccando secondo Ivass quota 8 miliardi di euro nel 2023, con un incremento del 249% rispetto all’anno precedente. Riteniamo necessario avviare un attento monitoraggio del settore per capire le ragioni di questi aumenti spropositati a danno dei consumatori”.

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