In merito a una rapina aggravata presso l’ufficio postale di viale Italia ad Augusta sono state chiuse le indagini ed è stato identificato l’autore. Si tratta di un 40enne già noto alle forze dell’ordine.
Siracusa – Su delega della procura della Repubblica della città siciliana, agenti del commissariato di P.S. di Augusta hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti un uomo di 40 anni, già noto alle forze dell’ordine, di origine catanese. Il provvedimento è stato notificato nel carcere di piazza Lanza dove l’uomo si trova recluso in custodia cautelare per aver commesso un’altra rapina in provincia di Catania lo scorso gennaio.
L’uomo, giunto a bordo di una moto di grossa cilindrata, faceva ingresso presso l’ufficio postale di Augusta di viale Italia col volto travisato da un casco e, minacciando con un taglierino una cliente anziana ivi presente, stringendola a sé e puntandole l’arma, chiedeva insistentemente ad una cassiera il denaro e, non avendo ricevuto quanto richiesto, si spostava dietro lo sportello, apriva autonomamente la cassa e si impossessava della somma di 1.090 euro sottraendola al responsabile dell’ufficio postale.
Dopo aver commesso il fatto, il rapinatore si dileguava a bordo della moto, facendo perdere le proprie tracce. Personale della squadra investigativa avviava immediatamente un’articolata indagine info-investigativa, coordinata dalla procura di Siracusa, riuscendo in poco tempo, avvalendosi anche delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza, grazie al riconoscimento dell’humus criminale (il soggetto era noto a questi investigatori per i suoi trascorsi giudiziari), e grazie anche all’individuazione della potente moto usata per commettere la rapina, a riconoscere senza ombra di dubbio il soggetto quale autore dell’efferata rapina commessa il 31 dicembre scorso.
Tali elementi, raccolti dagli investigatori, hanno permesso alla procura della Repubblica di Siracusa di emettere il provvedimento di avviso di conclusione indagini e, di conseguenza, considerati i gravi indizi di colpevolezza emersi a carico dell’indagato, hanno permesso altresì di richiedere il rinvio a giudizio al G.U.P. di Siracusa pochi giorni addietro.