Nel 50esimo anniversario della barbara aggressione del 19enne. Il sottosegretario: “Abbiamo voluto onorare la memoria del suo sacrificio”.
Roma – “Nel 50esimo anniversario della barbara aggressione di Sergio Ramelli, che ha causato la sua morte dopo 47 giorni di agonia, assieme al Ministro Valditara, abbiamo voluto onorare la memoria del suo sacrificio apponendo una targa con l’intestazione del Ministero dell’Istruzione e del merito”. Lo dichiara il sottosegretario all’istruzione e al merito, Paola Frassinetti (FdI) in ricordo del 19enne ucciso il 13 marzo di 50 anni fa.
“Ritengo particolarmente significativo avere specificato sulla targa che Sergio è stato ucciso per le sue idee, affinché gli studenti, riflettendo sulle tragedie della violenza politica degli anni 70, comprendano la necessità che il confronto delle idee sia sempre immune da ogni forma di odio e di discriminazione“. Ignazio La Russa, che oggi è presidente del Senato, assistette i familiari di Sergio come avvocato. “Purtroppo – ha raccontato al ‘Giornale’ – non era un fatto così raro. Succedeva con una certa frequenza che un ragazzo di destra venisse aspettato sotto casa e sprangato. Per inciso non capitò mai invece che ci fosse un agguato sotto casa di un ragazzo di sinistra. Io ero coordinatore regionale del Fronte della Gioventù”.
Il presidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera Federico Mollicone, fa notare: “Da sempre lavoriamo per avere una memoria nazionale condivisa degli Anni di Piombo per arrivare ad una verità piena su gli assassini dei giovani militanti di destra e di sinistra – e dei componenti delle forze dell’ordine. Bene, in questo senso, l’impegno del sottosegretario Frassinetti e del Ministro Valditara per l’apposizione della nuova targa all’Istituto Molinari che specifica che Sergio Ramelli non era solo uno studente dell’istituto ucciso, ma uno studente dell’istituto ucciso per le proprie idee. L’auspicio è che quest’anno il suo ricordo sia condiviso da tutti in modo trasversale – come proposto più volte anche da punti di riferimento della sinistra come Veltroni”, conclude.