Quattro arresti per l’omicidio di Enore Saccò: volevano uccidere una testimone

Il corpo carbonizzato del facoltoso pensionato era stato ritrovato il 12 febbraio nella sua villetta del Pavese data alle fiamme dai killer.

Pavia – Sono giunte ad una svolta le indagini sull’omicidio di Enore Saccò, il 75enne trovato carbonizzato nella sua villetta andata a fuoco a Bressana Bottarone, nel Pavese, lo scorso 12 febbraio. I carabinieri del Nucleo investigativo di Pavia, coadiuvati nelle indagini coordinate dalla pm Giuliana Rizza dai colleghi di Stradella, hanno fatto scattare le manette ai polsi di quattro uomini tra i 22 e i 40 anni, ritenuti dagli inquirenti i killer del facoltoso pensionato.

Secondo l’ipotesi accusatoria, l’omicidio sarebbe maturato in seguito ad un litigio tra i quattro e Saccò per ragioni economiche. La vittima era proprietario di diversi immobili e in base a quello che è stato riscostruito dalle indagini non sempre aveva rapporti cordiali e distesi con gli affittuari. In questo contesto i quattro si sarebbero presentati a casa di Saccò, un ex tipografo che viveva da solo nella villetta di Bressana Bottarone, per dirimere alcune controversie di natura economica. La cosa sarebbe poi trascesa in un acceso alterco culminato con l’omicidio dell’anziano.

Le indagini dei carabinieri hanno portato a quattro fermi

Dopo un maldestro tentativo di portar via il corpo, tentando di caricarlo sul furgone della vittima (dove sono state trovate tracce di sangue), nell’intento di disfarsi di ogni prova, i fermati avrebbero provocato l’incendio dell’abitazione col corpo della vittima al suo interno. Ieri i carabinieri hanno perquisito le abitazioni e i luoghi abitualmente frequentati dai 4 indagati e hanno trovato e sequestrato scarpe e indumenti che sarebbero stati usati il giorno del delitto.

Per trovare riscontri agli indizi gli investigatori hanno analizzato ore di filmati presi dai più di trenta impianti di videosorveglianza posizionati sui percorsi fatti dagli arrestati. A queste si sono aggiunti testimonianze, pedinamenti, accertamenti tecnici e intercettazioni telefoniche. E proprio alcune delle conversazioni captate hanno allarmato gli investigatori e accelerato i provvedimenti restrittivi: i quattro stavano progettando l’omicidio della fidanzata di uno degli autori del delitto al corrente del loro coinvolgimento.

Due arrestati, di 40 e 35 anni, sono stati portati nel carcere di Pavia; gli altri, di 30 e 26 anni, in quello di Voghera. Per tutti le accuse sono di omicidio e occultamento di cadavere.

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