La celebre statua di bronzo è da 70 anni sul fondale marino al largo di Camogli (Genova). Rimosse tutte le incrostazioni.
Genova – Con il coordinamento della Soprintendenza, è stata effettuata un’importante operazione di manutenzione del Cristo Re degli Abissi, la statua bronzea subacquea più famosa al mondo, che da 70 anni è sul fondale marino al largo di Camogli (Genova). Grazie all’efficace idropulitrice resa disponibile dal ROAN della Guardia di Finanza di Genova l’intervento è avvenuto con successo. Sott’acqua si sono alternati i Sommozzatori della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, della Guardia Costiera e del Comsubin.
Posato nel 1954 sul fondale della baia di San Fruttuoso a 17 metri di profondità, il Cristo degli Abissi nacque da un’idea di Duilio Marcante che, a seguito della morte di Dario Gonzatti durante un’immersione nel 1947, spinse per la posa di una statua di Cristo sul fondale marino. Il 29 agosto 1954 la statua del Cristo degli abissi viene posta nella baia di fronte a San Fruttuoso, tra Camogli e Portofino.
Per la realizzazione dell’opera, nel 1952, coinvolse Giacomino Costa, armatore e presidente del Centro Sportivo Italiano C.S.I. di Genova. La statua, alta circa 2,50 metri e realizzata dallo scultore Guido Galletti e creata nella fonderia artistica Battaglia, venne posta grazie alla Marina Militare Italiana a circa 17 metri di profondità, fu portata sul fondo grazie a molti subacquei di “Mondo Sommerso”, guidati dall’allora direttore Marco Paini, il quale posò la statua con precisione millimetrica sul basamento. Le braccia del Cristo, rivolte in alto idealmente a Dio in cielo, sono aperte in segno di pace.
Per ottenere il bronzo della statua vennero fuse medaglie, elementi navali (perfino eliche di sommergibili americani donati dall’U.S. Navy) e campane. A seguito della morte di Marcante venne posta una targa sul basamento della statua in sua memoria.
Nel 2003 la statua è stata restaurata per preservarla dalla corrosione e dalle incrostazioni e, soprattutto, per riattaccarle la mano staccata da un’ancora, ritrovata dal subacqueo Enea Marrone, per poi essere riposizionata sott’acqua il 17 luglio 2004 su un nuovo basamento, ad una profondità inferiore a quella precedente. Ora la nuova operazione di polizia.