All’esito di una approfondita attività di servizio le Fiamme Gialle hanno ricostruito il giro d’affari di una psicologa che si era “dimenticata” di dichiarare oltre 180.000 euro di compensi. La smemorata dovrà pagare anche sanzioni piuttosto salate.
Livorno – Prosegue incessante in tutta la provincia labronica l’attività di polizia economico-finanziaria dei reparti del Corpo coordinati dal Comando Provinciale, con la principale finalità di scovare, in tutti i settori economici e professionali, le forme di evasione fiscale più consistenti e dannose. Tali servizi svolti dai finanzieri sono a tutela dell’Erario, degli imprenditori/professionisti in regola, ma anche presidio di equità e giustizia sociale, soprattutto laddove si guardi al fondamentale principio sancito dall’art. 53 della Costituzione: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”.
In questo contesto diventa fondamentale la quotidiana azione di monitoraggio, intelligence e selezione dei potenziali target, tramite analisi delle banche dati e individuazione di alert di rischio e pericolosità fiscale, con particolare attenzione ai periodi pre-pandemia.
Da questi approfondimenti le Fiamme Gialle hanno quindi individuato una psicologa, che, già ad un primo screening patrimoniale risultava non essere in linea con i servizi forniti; peraltro a suo carico risultava la segnalazione di un cliente che lamentava l’omessa fatturazione delle prestazioni professionali ricevute.
L’attività di approfondimento è quindi proseguita con l’avvio di una vera e propria ispezione fiscale nei confronti della professionista, con l’effettuazione di un accesso presso lo studio.
Le Fiamme Gialle hanno quindi effettuato molteplici riscontri con i clienti, nonché una approfondita ed articolata analisi della documentazione economica nonché di quella contabile ed extracontabile rinvenuta.
All’esito del servizio i militari hanno quindi ricostruito il giro d’affari della psicologa contestando oltre 180.000,00 euro di compensi non dichiarati/registrati.
Le attività di polizia economico-finanziaria dei finanzieri proseguiranno (e molteplici sono già in corso) per perseguire queste forme particolarmente fastidiose e consistenti di evasione fiscale, tutelando i cittadini e gli imprenditori/professionisti che vivono e lavorano nel rispetto delle regole e dei principi sanciti, in primis, dalla Costituzione Italiana.