Gli slogan dei centri sociali: “Fascismo e guerra spettacoli di m***a”. Posizionati i volti giganti della premier, di Salvini, Netanyahu, Giuli e La Russa.
Milano – Continuano le manifestazioni che, come di consueto, accompagnano la tradizionale “prima” della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano, che apre stasera con la messa in scena de “La Forza del Destino” di Verdi. Dopo il flash mob con letame organizzato stamani da attivisti del centro sociale “Il Cantiere”, nel pomeriggio è stata la volta del corteo contro la guerra organizzato dalla ‘Rete Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale’.
Sono stati circa 4mila i manifestanti che vi hanno preso parte, tra attivisti pro Palestina, centri sociali, collettivi studenteschi e sindacati di base. Non è mancato qualche momento di tensione, con gli attivisti che hanno lanciato petardi e fumogeni contro la polizia oltre le transenne che delimitano la ‘zona rossa’ in via Santa Margherita. I manifestanti si sono avvicinati nascosti dietro a uno striscione. Subito dopo, sono ripartiti verso largo Cairoli dove poi è terminata la manifestazione. L’area è rimasta tutto il tempo presidiata dalle forze dell’ordine.
Stamani i manifestanti hanno steso un tappeto rosso davanti all’ingresso del teatro, versandoci sopra sacchi di letame e posizionando immagini raffiguranti i volti della premier Giorgia Meloni, del presidente israeliano Benjamin Netanyahu, del ministro Matteo Salvini, del ministro della Cultura Alessandro Giuli e di Ignazio La Russa.
Con fumogeni rossi e slogan al megafono, i manifestanti hanno scandito slogan come: “Il fascismo è uno spettacolo di m***a, la guerra è uno spettacolo di m***a”. Hanno inoltre denunciato i tagli alle spese sociali per finanziare il conflitto, lamentando la riduzione di fondi per scuola, sanità, edilizia pubblica e servizi essenziali.
L’azione, condotta da una ventina di attivisti già noti alle forze dell’ordine, si è conclusa senza incidenti. Tuttavia, i partecipanti saranno deferiti all’autorità giudiziaria per la loro iniziativa. La protesta ha acceso i riflettori sulle tensioni sociali legate alla gestione dei fondi pubblici e all’approvazione del Ddl Sicurezza, nel contesto di una serata simbolo della cultura e dell’élite milanese.