L’ex ministro era accusato di aver rubato una boccetta del valore di 150 euro. Lui: “Preso per distrazione”. Processo evitato.
Roma – Piero Fassino, ex ministro ed ex sindaco di Torino, ha risolto la vicenda del cosiddetto “profumo-gate” con un risarcimento di 500 euro, che ha permesso di estinguere il reato e archiviare definitivamente il caso. Il giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia ha accettato l’istanza presentata da Fassino, considerandola una “condotta riparatoria” in virtù della “tenuità del fatto” e del fatto che fosse un soggetto incensurato.
Il furto, avvenuto lo scorso aprile all’aeroporto di Fiumicino, riguardava un profumo del valore di circa 130 euro, preso da un negozio Duty Free. Fassino aveva dichiarato che si era trattato di un errore involontario, spiegando di essersi distratto mentre rispondeva al telefono e di aver messo il profumo in tasca per sbaglio. Tuttavia, testimonianze e immagini delle telecamere di sorveglianza sembravano smentire questa versione. Nonostante ciò, Fassino si era già offerto, al momento del fatto, di pagare un prezzo maggiorato per il profumo. Con il risarcimento, Fassino ha evitato il processo e chiuso definitivamente il caso.