La Guardia di Finanza ha accertato redditi non dichiarati e IVA evasa: ricostruiti flussi finanziari e segnalati compensi “in nero” tra il 2018 e il 2024.
Savona – La Guardia di Finanza, nell’ambito dei propri compiti istituzionali, tesi all’individuazione e alla repressione dei più gravi fenomeni di evasione fiscale e alla luce dell’ormai sempre più significativo affinamento delle procedure di selezione dei soggetti da sottoporre ai controlli, rivolti nei confronti dei contribuenti a più elevato rischio tributario, ha eseguito una complessa attività di verifica fiscale nei confronti di un professionista, titolare di uno studio nel savonese.
L’attività ispettiva è stata effettuata sia attraverso riscontri indiretti di tipo presuntivo, disciplinati dall’art. 32 del D.P.R. 600/1973, per cui, ad esempio, l’analisi dei numerosissimi versamenti e prelevamenti non giustificati sui conti correnti, unitamente al rinvenimento di copiosa documentazione extracontabile, è stata considerata sintomatica di compensi, percepiti “in nero” e non fatturati, sia mediante lo strumento delle indagini finanziarie sui propri conti correnti, le quali hanno consentito una capillare ricostruzione della situazione finanziaria ed economico-patrimoniale del lavoratore autonomo.
Al termine dell’ispezione fiscale è stata constatata, nei confronti del medesimo, un’evasione delle imposte sui redditi, nelle annualità dal 2018 al 2024, per una base imponibile netta ai fini IRPEF di 824.865,05 euro, un’evasione dell’I.V.A. per 181.470,31 euro e sono stati, inoltre, segnalati alla competente Agenzia delle Entrate e della Riscossione elementi positivi di reddito non contabilizzati, relativi ad un’annualità ancora aperta e per cui è possibile sanare le violazioni di omessa contabilizzazione, per euro 239.328,29, a cui va aggiunta l’I.V.A., anch’essa non ancora versata ma suscettibile di ravvedimento in corso d’anno; si rappresenta che il professionista non ha inteso formulare ricorso all’avviso di accertamento già emesso dall’Amministrazione finanziaria.
L’intervento svolto dalle Fiamme Gialle di Savona si inquadra nell’ambito dei compiti attribuiti alla Guardia di Finanza, in via esclusiva o preminente, dall’art. 2 del Decreto Legislativo 19 marzo 2001, n. 68, in qualità di polizia economico-finanziaria a competenza generale, ed è rivolto, in particolare, a tutela della trasparenza del sistema economico e a contrasto dell’illegalità, a vantaggio dei contribuenti e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza delle leggi e sono fatti oggetto di una vera e propria concorrenza sleale da parte di chi non rispetta le regole.
Le articolate metodologie investigative e i moduli ispettivi adottati dal Corpo, nel cui ambito rientrano le verifiche documentali, contabili e finanziarie, permettono oggi una sistematica ricostruzione dei flussi finanziari e costituiscono un efficace strumento per assicurare un effettivo ristoro alle casse erariali degli importi indebitamente sottratti alla collettività attraverso condotte evasive o fraudolente.